Respinta l’istanza di revoca presentata dall’avvocato di Alfredo Cospito, che resterà in carcere al 41 bis. La comunicazione ufficiale.
È deciso: Alfredo Cospito deve restare al 41 bis per quattro anni, come è stato disposto il 4 maggio dell’anno scorso dal Guardiasigilli Marta Cartabia.
Questa è la risposta all’istanza di revoca presentata da Flavio Rossi Albertini, l’avvocato di Cospito, che aveva richiesto la sospensione del carcere duro per il suo assistito, da 100 giorni in sciopero della fame. Ma il ministro della giustizia Carlo Nordio ha deciso per il no.
Il ministro Carlo Nordio ha deciso che Alfredo Cospito, l’anarchico al momento in carcere, resterà al 41 bis, nonostante la richiesta di revoca da parte del suo avvocato.
Il difensore del detenuto aveva, infatti, richiesto la revoca del carcere duro, dopo che Cospito ha deciso di iniziare uno sciopero della fame che, a quanto pare, sta debilitando le sue condizioni fisiche.
A dare la comunicazione è stato il direttore del carcere di reclusione Opera, dove si trova appunto l’uomo in questo momento, dopo il trasferimento avvenuto dal carcere di Bancali a Sassari.
Il ministero anche condivide ufficialmente la decisione con una nota, in cui si legge: “Il ministro con un provvedimento articolato ha respinto la richiesta di revoca del regime speciale di detenzione di cui all’ articolo 41bis dell’ordinamento penitenziario, presentata dall’ avvocato del detenuto Alfredo Cospito”
Se ne parla tanto di Alfredo Cospito in queste settimane, detenuto al 41 bis per un attentato che è stato etichettato come una strage politica, senza morti né feriti.
Lo scorso ottobre, Cospito ha iniziato lo sciopero della fame, per protestare contro il regime del carcere duro dove sta scontando la sua pena.
Alfredo Cospito ha 56 anni ed era già in carcere quando ha ricevuto questa condanna, la seconda. Stava già, infatti, scontando una pens di oltre 10 anni, accusato di aver gambizzato Roberto Adinolfi, l’ad di Ansaldo Nucleare, nel 2014.
Mentre stava già scontando la reclusione, è stato considerato l’artefice dell’esplosione di due bombe, un’azione che è stata additata come una strage politica.
Il processo si è tenuto a Torino: in quella sede i giudici hanno definito l’associazione di Cospito, la Fai-Fri, di stampo terroristico.
L’anarchico insieme a sua moglie Anna Beniamino, anche lei facente parte del gruppo, sono stati condannati rispettivamente a 20 e a 16 anni di carcere.
Alfredo Cospito definì assurda la sua accusa, visto che si parlava di due attentati avvenuti in piena notte, in luoghi deserti dove nessuno poteva rimanere ferito o ucciso.
Nel 2022, la Corte di Cassazione ha deciso che il reato doveva essere riqualificato secondo l’articolo 285 del codice penale, che richiama la sicurezza dello Stato all’attenzione del caso.
Alfredo Cospito è il primo anarchico che è arrivato al 41 bis nella storia d’Italia.
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