Bustine di parmigiano, integratori, all’ospedale di Milano. Alfredo Cospito è tornato ad assumere pochi nutrienti, allentando seppur di poco lo sciopero.
In sciopero della fame per protestare contro il 41bis, Alfredo Cospito nelle scorse ore ha deciso di allentare lo sciopero iniziando ad assumere bustine di parmigiano e poche dosi di integratori alimentari. Una decisione presa già negli scorsi giorni. Il detenuto è ancora all’ospedale di Milano al 41bis, dopo la bocciatura della richiesta di domiciliari.
Oltre ad acqua, zucchero, sale, caffè, tè con limone e multivitaminici, Alfredo Cospito ha iniziato ad assumere anche delle bustine di parmigiano e del latte, insieme a degli integratori. Negli scorsi mesi, secondo quanto riferito dai sanitari che lo avevano seguito durante i periodi di maggiore stress fisico, aveva invece rifiutato ad esempio gli integratori e per diversi mesi era andato avanti solamente con l’assunzione di acqua e zucchero.
L’anarchico, in sciopero della fame dal 20 ottobre per protesta contro il 41bis, ha dunque iniziato a ingerire i primi alimenti da 6 mesi a questa parte. Le sue condizioni, mentre si trova ancora ricoverato al reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo di Milano però, pare siano state stabili anche nelle scorse settimane.
In lotta dallo scorso anno, insieme ad altri detenuti sia in Italia che all’estero tramite sciopero della fame contro il 41 bis che ha lui stesso definito una barbarie, Cospito si trova ancora in regime di carcere duro. Diverse sono state le richieste per ottenere i domiciliari da parte dei suoi avvocati, considerando anche le precarie condizioni di salute dovute allo sciopero.
Un dibattito che ha tenuto banco in tutto il Paese, quello della detenzione al 41bis dell’anarchico, e che ha generato oltre ad attriti politici anche tensioni con decine manifestazioni nelle varie città italiane di sostenitori di Cospito – spesso anche violente e incontrollate.
Ma lo scorso 27 marzo, dopo la richiesta avanzata il 24 dello stesso mese, il tribunale di Milano e quello di Sassari hanno rigettato le istanze presentate dai difensori del detenuto. I legali avevano chiesto il differimento della pena per motivi di salute, con detenzione in casa della sorella.
Pare che la prossima mossa dei suoi avvocati sarà quella dunque di rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell’uomo, mentre Cospito spera nell’udienza della Consulta che si terrà il prossimo 18 aprile, dove la Corte Costituzionale deciderà se il reato di strage politica contestato nel processo di Torino impedisce eventuali sconti di pena come nel caso della recidiva aggravata.
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