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Nathan Campbell è stato condannato per omicidio di secondo grado per aver ucciso Alice Gruppioni, la sposina che si trovava in viaggio di nozze negli Usa, a Venice Beach, in California, il 3 agosto 2013. La giovane bolognese si era sposata il 20 luglio con Christian Casadei, architetto di Csesena, e si trovavano sulla passerella di Venice Beach, quando il Suv di Campbell la travolse insieme ad altre 17 persone. Il tribunale di Los Angeles ha ritenuto colpevole il pregiudicato di 39 anni del Colorado, che si era costituito poche ore dopo l’incidente. L’uomo, drogato e alcolizzato, secondo l’accusa, aveva investito volontariamente i presenti sul marciapiede, era arrabbiato perché aveva dato 35 dollari a uno spacciatore per comprare metanfetamine ma questo era sparito con i soldi.
La sentenza verrà letta il prossimo 5 agosto. La giuria ha indicato il carcere a vita per l’omicidio e altri 35 anni per gli altri capi di imputazione. L’accusa ha chiesto la pena di morte. Campbell è stato ritenuto colpevole di altri 17 capi di accusa oltre all’omicidio, per aver ferito le altre persone coinvolte nell’incidente e per non aver prestato soccorso alle vittime.
La famiglia ha fatto causa alla città di Los Angeles. Il padre di Alice, in merito ha commentato: ”La giustizia non avrà fatto il suo corso fino a che non avranno pagato tutti quelli che hanno permesso questo omicidio non mettendo in sicurezza il luogo del delitto. Sicurezza minima che un’amministrazione deve garantire per i suoi cittadini e per le tante persone che vanno negli Stati Uniti, pensando ad un paese che garantisce la loro incolumità”.
Alice Gruppioni, 32 anni era la figlia di Valerio Gruppioni, ex dirigente del Bologna Calcio. Lavorava ai vertici dell’azienda di famiglia, la Sira group. Christian Casadei, marito di Alice, dopo l’accaduto ha trovato parole bellissime per ricordare la sua amata: ”L’uomo non è in grado di dare una definizione a quello che la vita gli riserva in certi istanti; nessuna parola, scritta o detta, può avere valore rispetto a quello che la realtà ci mette davanti. Solo il sorriso o lo sguardo di una persona possono esprimere questo mistero. Alice è per tutti noi un dono immenso: un regalo che nessuno potrà mai comprendere o definire. Ha dato sempre felicità e gioia a chiunque ha avuto la fortuna di conoscerla, mettendo l’Altro davanti a se stessa. Del nostro amore non si può dire altro che rimarrà un sogno dal quale non ci sveglieremo mai”.
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