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Alice Nel Sanremo Delle Meraviglie va avanti, stavolta con un video girato qualche secondo prima di intervistare uno dei Big che rivedremo sul palco questa sera. Mentre eravamo in attesa dell’artista, abbiamo pensato di raccontarvi cosa accade prima, durante e dopo le interviste, la risposta è: accade la qualunque. Perché? Beh, la risposta la trovate nel video di apertura, ma ve lo racconto anche qui.
A Sanremo il tempo è stato, fino ad ora, clemente: il sole splende, il mare è una tavola piatta, la primavera sembra che abbia anticipato il suo arrivo. Perfetto, direte voi, per una passeggiata sul lungomare, e invece no! Perché se sei inviato nella città dei fiori, hai mille interviste da fare, da incastrare, e devi imparare ad avere il dono dell’ubiquità. E se non ce la fai? Andata, intervista bruciata o – nella migliore delle eventualità – spostata, in ogni caso è un problema dell’inviato, che può solo disperarsi e trascorrere le sue – brevissime – nottate a trovare una soluzione.
Fatta questa piccola premessa, passiamo alle interviste vere e proprie. Se sei fortunato e la tua giornata ha meno di settantadue impegni concentrati in tre ore, arrivi all’albergo. Ancora prima di entrare, capisci che hai beccato la location giusta perché ci sono sempre i gruppetti di fans pronti a immortalare i loro beniamini. Una volta dentro, attendi l’artista, che in questi giorni è puntuale come un orologio svizzero perché il ritardo di anche un solo minuto farebbe slittare tutti gli impegni della giornata.
Come arriva l’artista? Ovviamente non da solo, non accompagnato da fidanzati, mogli, genitori e amici, bensì dallo staff: ufficio stampa, casa discografica, stylist, trucco e parrucco e chi più ne ha più ne metta. Il tempo a tua disposizione è poco, molto poco, perché siamo tutti di fretta e devi essere pronto con videocamera e microfono per estorcere una dichiarazione all’intervistato. Non puoi sbagliare, one shot: o la va o la spacca!
Se tutto va bene, una volta finita l’intervista, tiri un sospiro di sollievo e pensi ‘Andata, mi posso rilassare’, e invece no! Guardi l’orologio e noti di avere solo tre minuti (tre!) per raggiungere un’altra location, dal lato opposto di Sanremo e hai due secondi per chiamare un taxi, salirci su, sorridere al tassista nel modo migliore che puoi e con voce gentile ma ferma dire ‘Dovrei andare all’hotel x (sorriso), e ho esattamente due minuti e mezzo per arrivarci, ce la facciamo? (sorriso smagliante)’. Se il tassista è gentile e accoglie la tua richiesta disperata, in tre, quattro minuti ti porta a destinazione. Paghi, ringrazi, scendi dal taxi e…si ricomincia!
Ebbene sì, non è tutto oro quello che luccica, così direbbero i saggi. Ma sapete che c’è? C’è che al di là della fatica, della stanchezza, delle ore di sonno perse, anzi inesistenti, dell’ansia accumulata e dei pasti saltati, qui è tutto un fermento, Sanremo sprigiona una strana energia e, anche se non hai tempo per chiederti che ore sono, sei parte del carrozzone e avere il privilegio di poterlo raccontare ti ripaga di qualsiasi sacrificio.
Per adesso ci fermiamo qui, appuntamento a più tardi!
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