Oltre 200 persone hanno preso parte alla fiaccolata che oggi si è tenuta a Modena per ricordare Alice Neri.
Con il corteo si è ricordato un mese dal ritrovamento del cadavere della 32enne di Ravarino, carbonizzato, all’interno della sua automobile rinvenuta a Concordia, in provincia di Modena.
Alice Neri è stata trovata carbonizzata nella sua auto e subito i sospetti si sono concentrati sul marito e un amico.
A denunciare la sua scomparsa il 17 novembre era stato proprio il marito, che non avendola vista rientrare dal lavoro ha pensato subito a un incidente. La sua morte è rimasta avvolta nel mistero per diverso tempo.
Sembra che prima di sparire la donna si fosse fermata in un bar a Concordia ed è proprio vicino quella zona che la sua auto è stata ritrovata con all’interno la salma carbonizzata.
All’inizio non si era certi che si trattasse proprio della donna, mamma di una bambina di 4 anni, successivamente invece i rilievi hanno permesso alle forze dell’ordine di risalire all’identità del cadavere, confermata infine anche dall’esame del Dna.
La morte della giovane donna ha scosso tutti nel paese modenese in cui abitava e nonostante le indagini abbiano approfondito al meglio la posizione del marito e degli amici, ancora non si hanno ben chiari ad oggi i motivi di questo omicidio.
Pochi giorni fa è arrivato un nuovo elemento di svolta, sembra infatti che Alice e il suo assassino si conoscessero, in particolare le attenzioni degli inquirenti si sono focalizzate su un tunisino che si trova in Italia in maniera irregolare.
Quest’uomo si chiama Mohamed Gaalouk ed è stato intercettato e arrestato in Francia. Insieme al marito Nicholas e al collega di lavoro, è il terzo indiziato, nonché quello che più probabilmente ha ucciso Alice.
Secondo le informazioni trapelate dalle forze dell’ordine, l’ipotesi più accreditata è quella in cui qualcuno ha ucciso la giovane mamma perché questa si è opposta al suo volere, qualunque esso fosse, poi ha provato ad eliminarla definitivamente dando alle fiamme il cadavere.
Questo qualcuno sembrerebbe essere proprio il 29enne tunisino, ripreso nelle ore precedenti la morte dalle telecamere di sorveglianza, proprio in compagnia della vittima, fra l’altro il giorno dopo ha lasciato subito il Paese.
Sulla sua posizione penderebbero le ipotesi di reato di omicidio volontario e distruzione di cadavere, intanto oggi, a un mese dalla terribile notizia della scomparsa, si è tenuta una fiaccolata nel Modenese che ha riunito tantissime persone.
Questo pomeriggio nel centro di Modena si è tenuta una fiaccolata per ricordare Alice ed erano presenti tantissime persone, fra cui i familiari e diverse associazioni come “La casa delle donne”.
Questa aveva anche lo scopo di sensibilizzare sul tema della violenza contro le donne e sui femminicidi.
Il marito Nicholas sorreggeva durante il corteo uno striscione con su scritto “Per dire basta alla violenza sulle donne e perché non accadano più tragedie. Per tutte le donne, per le nostre figlie e nipoti, per ogni donna di razza e colore”.
Alla domanda di alcuni giornalisti su cosa potrebbe essere accaduto alla moglie, non ha saputo rispondere, devastato dal dolore e dalle lacrime.
Il fratello Matteo è riuscito invece a dire alcune parole:
“non dimentichiamo alice ma ricordiamoci anche delle altre donne. per mia sorella non c’è più nulla da fare ma ci sono altre donne da salvaguardare”.
Come dicevamo c’erano anche tante associazioni di difesa delle donne.
Intanto proseguono le indagini sul tunisino su cui ci sarebbero pesantissime prove che quindi allontanerebbero i sospetti dagli altri indagati, questo quanto dichiarato dal procuratore Luca Masini.
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