La storia della giovane Alice Neri, trovata morta nella sua auto, ha colpito tutti. ciò che però è al vaglio di chi sta indagando, è il suo cellulare. Perché, fino alla mattina del 18 novembre, continuava a squillare?
Stando a quanto raccontano il fratello ed il marito della donna, il cellulare di Alice continua a squillare, ma c’è qualcuno che rifiuta le chiamate.
Una morte atroce quella della giovane Alice, mamma e moglie trovata cadavere all’interno della sua auto a Fossa Concordia, in provincia di Modena. Ancora nessuno riesce a capire il motivo del perché sia stata uccisa e le indagini proseguono a ritmo serrato.
L’attenzione degli inquirenti, in particolare, si concentra sul cellulare della vittima che, stando a quanto affermato del fratello della giovane, Matteo, e dal marito della donna, fino allo scorso 18 novembre, squillava ancora e c’era anche qualcuno che rifiutava le chiamate che a quel numero arrivavano.
A chiarire cosa sta accadendo è il marito della donna, il quale ha dichiarato che ha più volte chiamato sul numero della giovane. Il suo smartphone squillava, ma dall’altro lato (stando alla sensazione dell’uomo) c’era qualcuno che rifiutava le chiamate. Per Matteo, fratello di Alice, fio a quel 18 novembre, il cellulare squillava ancora.
La sera di quello stesso giorno, Alice è stata trovata morta carbonizzata all’interno della sua auto in provincia di Modena. I due parenti della donna hanno dichiarato che, nel raggio di tempo fra le 6 e le 7 del mattino del 18 novembre, il cellulare di Alice squillava e “le chiamate venivano rifiutate con tempi diversi da una all’altra”. Cosa è veramente successo quella mattina?
Il marito di Alice ha provato a chiamare la donna attraverso l’applicazione “Trova telefono”, ma in quel frangente, la chiamata è stata anche interrotta. L’ultima posizione localizzabile del cellulare della donna è stata intorno alle ore 4.30 di quella notta, ed era nei pressi di un bar, dove lei aveva trascorso la serata.
Alla trasmissione di ReteQuattro, “Quarto Grado”, il fratello di Alice ha raccontato che Nicholas, il marito della donna, ha provato più volte a telefonare al numero della moglie, ma le chiamate venivano rifiutate: “Entrava la segreteria, ma in tempi diversi da una telefonata all’altra” – ha raccontato, e ha specificato, inoltre, che non erano quelle semplici chiamate quando qualcuno non risponde.
L’uomo spiega, anche, che la sorella non aveva l’abitudine di “buttar giù il telefono”. Se non voleva rispondere ad una chiamata, faceva squillare a vuoto il telefono. Questo fatto che qualcuno rifiutava le chiamate, ha fatto molto insospettire marito e fratello della donna che chiedono che si indaghi anche su questo per capire e scoprire chi ha ucciso la giovane mamma 32enne.
La procura di Modena sta indagando su quanto accaduto e, al momento, il fascicolo aperto è per omicidio volontario. Sono indagati, per atto dovuto, il marito della donna e, anche, un collega con cui Alice si era vista la sera per un aperitivo, quando non è più tornata a casa.
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