Svolta nelle indagini sul giallo di Alice Neri, la 32enne trovata morta bruciata nel bagagliaio della sua auto a Fossa di Concordia, nel Modenese: il sospettato numero uno sarebbe stato fermato in Francia, intercettato dalle forze dell’ordine dopo giorni di caccia all’uomo.
La persona fermata sarebbe il tunisino 29enne Mohamed Gaaloul, sulla cui posizione, nelle ultime settimane, si sarebbe concentrata l’attenzione degli inquirenti per risolvere il mistero dell’omicidio della giovane mamma.
Mohamed Gaaloul, il tunisino di 29 anni indagato nell’inchiesta sull’omicidio di Alice Neri, sarebbe stato arrestato in Francia, al confine con la Svizzera, poche ore fa.
È una prima svolta che arriva dopo giorni di caccia all’uomo a seguito della sua iscrizione nel registro degli indagati per un presunto coinvolgimento nel delitto della 32enne.
Secondo quanto riportato dall’Ansa, che dà conto del fermo oltralpe, a carico del 29enne si profilerebbe l’ipotesi di un ruolo determinante nella morte della donna. Sarebbe infatti accusato di averla uccisa.
Il corpo della 32enne è stato rinvenuto, carbonizzato, all’interno del bagagliaio della sua auto e i primi due nomi a finire sotto la lente degli inquirenti sono stati quelli del marito di Alice Neri e di un collega, l’uomo che con lei avrebbe trascorso le ultime ore prima della morte.
Entrambi indagati per atto dovuto, sono stati sentiti dagli investigatori che avrebbero successivamente focalizzato l’attenzione sul terzo indagato, il tunisino 29enne che al momento risulterebbe arrestato.
Negli ultimi giorni era emersa con forza l’ipotesi che il cerchio delle indagini si stesse stringendo intorno al suo profilo, come riporta Ansa, considerato principale sospettato e ricercato con mandato di cattura europeo.
Sulla sua posizione, secondo l’agenzia, penderebbero le ipotesi di reato di omicidio volontario e distruzione di cadavere.
Stando a quanto emerso, non si escluderebbe che il 29enne possa essere entrato in contatto con Alice Neri nelle prime ore del mattino del 18 novembre, dopo che la 32enne avrebbe concluso un lungo aperitivo con un collega in un locale di Concordia. Ancora da inquadrare il movente del delitto.
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