Alice Pignagnoli è una calciatrice di 34 anni che ha denunciato in queste ore di essere stata esclusa dalla squadra perché incinta.
La ragazza ha dichiarato: “Ho trovato una società ostile che mi ha ferito molto come donna e atleta, creando un solco profondo. Mi sono sentita sola e inutile, come un giocattolo vecchio da gettare”.
La 34enne è portiere della Lucchese e in queste ore ha denunciato un fatto che l’ha profondamente ferita come donna, infatti quando ha annunciato di essere incinta è stata allontanata.
L’atleta professionista che gioca nella serie C femminile è nata a Reggio Emilia e ha difeso diverse porte prima di quella della Lucchese, infatti ha militato nella Reggiana, nel Milan in serie A e nel Torres, con cui ha addirittura vinto lo Scudetto e la Supercoppa Italiana del 2012.
In un post pubblicato su Facebook ha raccontato quanto le è accaduto puntando il dito verso quella che credeva essere una seconda famiglia, quella che invece l’ha praticamente cacciata via. Nel post si leggono parole rivolte al bimbo in arrivo, il secondo per lei:
“questa volta credevo di sapere tutto e non avere paure, invece la vita mi ha sorpreso e tu con lei. sono stai mesi difficili e allontanarmi dal campo per me è sempre un lutto. ho trovato una società che mi ha ferito come madre, donna e atleta. mi sono sentita sola, inutile e incapace”.
Così si è sfogata ma in questi giorni è stata anche intervistata da alcune testate.
Il portiere della Lucchese ha ricostruito quanto le è accaduto:
“a metà ottobre ho scoperto di essere incinta per la seconda volta. il mister e le ragazze mi hanno sostenuta ma la società mi ha detto che non mi avrebbe più pagata nonostante ciò che c’era scritto nel mio contratto. pian piano mi hanno escluso dalla squadra”.
Poco dopo è arrivata alla ragazza la comunicazione ufficiale con cui le è stato chiesto di restituire il materiale sportivo nonostante fosse tesserata fino alla fine della stagione, poi di liberare il posto letto e quindi di fatto è stata mandata via dalla Lucchese.
“se era proprio necessario mandarmi via potevano farlo in un modo meno crudo dato che ho dato molto per questa squadra in due mesi che sono qui”.
La Pignagnoli ha rischiato anche di rimanere senza stipendio poiché è stata “minacciata” di non ricevere gli arretrati e questa situazione è durata fino a questa mattina quando invece l’avvocato le ha comunicato che i pagamenti erano arrivati.
“Se tutto ciò fosse successo a un’impiegata ci sarebbero state causa da milioni di euro ma quando succede in campo il tema è nuovo perché ce ne sono poche di mamme che giocano, ma credo che il rispetto della persona non debba mai venire meno”.
Due anni fa, sempre Alice ha vissuto una situazione opposta, infatti alla scoperta della gravidanza la società del Cesena le aveva riferito che poteva rimanere vicina alla squadra anche se materialmente non avrebbe potuto giocare, ringraziandola inoltre per l’impegno messo in campo. Addirittura le venne pagato corrisposto il rimborso spese per stare con le compagne di squadra.
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