Alcuni alimenti possono contenere farina di locusta. Vediamo nel dettaglio quali e cosa cercare sull’etichetta.
Ultimamente non si fa che parlare di farine alternative a base di insetti. Tra queste spicca la farina di locusta.
In questi ultimi tempi si sta parlando molto di farine alternative a quelle di grano. Tra queste ci sono quelle a base di insetti tra cui, appunto la farina di locusta. Vediamo di cosa si tratta.
La farina di locusta viene considerata come una farina proteica che viene ottenuta dalla macinazione di locuste.
Queste ultime sono degli insetti che appartengono alla famiglia degli Acrididi e sono consumate di consueto in diverse parti del mondo, in particolare, in Africa e in Asia. Proprio in questi continenti, vengono considerate come un’importante fonte di proteine.
Utilizzata spesso come ingrediente in alimenti per animali, è stata proposta come alternativa sostenibile alla carne per l’alimentazione umana proprio perché è ricca di proteine, fibre, vitamine e minerali.
Un alimento nutriente che, però, è ecologicamente sostenibile. Tuttavia, la farina di locusta non è ancora molto diffusa come alimento in occidente, venendo considerata una scelta esotica.
Nonostante questo, anche in Occidente ci sono degli alimenti che possono contenere farina di locusta. Per scoprire quali sono, bisognerebbe leggere attentamente l’etichetta.
Così come altre farine di derivazione particolare, anche questa tipologia è considerata novelty food e sono state oggetto di una regolamentazione da parte del Governo Meloni. Una regolamentazione a cui l’Unione Europea ha già pensato ma che il governo italiano vorrebbe analizzare meglio.
I novelty food sono alimenti che presentano caratteristiche insolite o inusuali rispetto ai cibi comuni della tradizione culinaria di una determinata regione o cultura. Si tratta di alimenti che possono suscitare curiosità e interesse per la loro originalità, ma che possono anche essere considerati strani.
I primi paletti in materia sono stati messi dal ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida il quale ha proposto quattro decreti al fine di regolamentare l’utilizzo e la commercializzazione di farine alternative.
Può essere utilizzata per fare il pane ma anche i salatini e quant’altro. Se sarà presente in tali prodotti, è obbligatorio scrivere sull’etichetta i rischi possibili che sono: reazioni allergiche per quei consumatori che hanno già allergie accertate ai crostacei e ad alimenti a base di crostacei o molluschi.
Le reazioni allergiche potrebbero svilupparsi anche nei soggetti che sono già allergici agli acari della polvere. Sull’etichetta deve essere ben chiaro il contenuto, senza omissioni. Lo scopo è rendere quanto meno informato il consumatore che si avventura nell’acquisto di novelty food.
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