COP27: l’ONU lancia l’allarme sul clima. Temperature più alte di sempre. Si teme per i mari e per lo scioglimento ulteriore dei ghiacciai.
Temperature estreme, incendi boschivi, siccità e inondazioni aggravate dal riscaldamento globale hanno segnato l’ultimo anno, causando migliaia di morti e milioni di sfollati. Le inondazioni hanno devastato Pakistan, Nigeria, Ciad e Senegal, mentre la siccità nel Corno d’Africa e negli Stati Uniti occidentali ha messo in bilico la sicurezza alimentare. Questo il quadro che emerge dalla COP27, per cui l’ONU chiede a tutti i paesi di agire a tutela del clima.
Gli ultimi otto anni sono stati più caldi mai registrati, secondo un nuovo rapporto delle Nazioni Unite che afferma che il mondo è ora immerso in una crisi climatica.
In occasione dell’apertura della conferenza sul clima COP27, che si è tenuta domenica in Egitto, il segretario generale delle Nazioni Unit, Antonio Guterres, ha chiesto “un’azione credibile per il clima” con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra del 45% entro il 2030:
Come lui stesso sottolinea, l’organizzazione meteorologica mondiale ha comunicato, in maniera chiara, come si sta attuando tale cambiamento climatico e la velocità con la quale incide sulla Terra, provocando conseguenze in ogni continente, sulle vite delle popolazioni e sui mezzi di sussistenza. Pertanto, suggerisce di attuare, quanto prima, un'”azione per il clima ambiziosa e credibile”.
Più di 120 capi di Stato e di governo partecipano alla COP27 che durerà 13 giorni. Ognuno di loro terranno discorsi di cinque minuti che descrivono cosa si aspettano dall’incontro.
Per le nazioni sviluppate, la riduzione dei gas serra e l’accelerazione del passaggio alle energie rinnovabili sono due degli obiettivi principali da mettere in atto per tutelare il pianeta.
I paesi in via di sviluppo, da parte loro, in prima linea nel cambiamento climatico, vogliono che i precedenti impegni finanziari siano mantenuti.
La crisi climatica si svolge da anni e prende nuove forme, sullo sfondo composto da vari eventi di natura politica e storica: basta considerare, infatti, le crisi multiple e collegate che scuotono il mondo, come l’invasione dell’Ucraina, inflazione galoppante e minaccia di recessione, crisi energetica e alimentare.
Un contesto che rischia di far passare in secondo piano i cambiamenti climatici, i cui impatti devastanti si sono moltiplicati nel 2022: inondazioni, ondate di caldo, siccità che incidono sui raccolti e sulla vita delle persone.
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