Due Comuni della Locride hanno provveduto a internalizzare la raccolta dei rifiuti, ma la manovra non è affatto piaciuta ai boss della zona. Dopo gli spari sull’auto del sindaco di Gioiosa Jonica, Salvatore Fuda, sono passati a un atto intimidatorio ancora più pesante: nella notte del primo febbraio hanno dato fuoco allo Scuolabus del Comune di Martone.
Dinanzi a un gesto così riprovevole, il sindaco, Giorgio Imperitura ha dichiarato:
‘Un episodio di inaudita violenza: è stato preso di mira il pulmino che porta i bambini a scuola’.
Secondo le prima ricostruzioni, i malviventi avrebbero manomesso la cabina elettrica centrale del Paese, lasciando l’intero Comune al buio. Poi sono passati all’azione: hanno cosparso di benzina l’intero mezzo, per poi dargli fuoco. Subito dopo sono fuggiti a gran velocità.
A dare l’allarme è stato Vincenzo Lombardo, un magistrato in pensione, ex procuratore capo di Catanzaro, che vive a pochi metri dal luogo del rogo.
Al momento i Carabinieri di Roccella Jonica sono alla ricerca dei responsabili, mentre il movente agli inquirenti sembra assolutamente chiaro:
‘Entrambi i Comuni hanno internalizzato la raccolta dei rifiuti, un business tra i più rigogliosi per la ndrangheta’.
Gli episodi violenti sono iniziati nel mese di dicembre, quando alcuni uomini armati di pistole hanno sparato alle auto del sindaco di Gioiosa Jonica e della sua compagna.
Successivamente, nella notte tra il 31 dicembre e l’1 gennaio, un’altro episodio: due autocompattatori dell’ente e tre cassonetti dell’immondizia sono stati dati totalmente alle fiamme.
Questa zona risulta sotto il comando di due famiglie mafiose: le Ursino e Ierinò, che gestiscono principalmente narcotraffico e cemento.
Il sindaco, Salvatore Fuda, si è detto stanco dei continui soprusi, avvertimenti e atti di violenza generalizzata, ma non ha intenzione di darla vinta alla criminalità organizzata:
‘Siamo esausti, ma non ci fermeremo. Internalizzando il servizio di raccolta dei rifiuti, il Comune risparmia 120mila euro in un anno’.
Nel frattempo, è stata presentata un’interrogazione parlamentare. Nel testo si legge:
‘Nella regione Calabria, gli amministratori locali rappresentano l’avamposto della legalità in un contesto influenzato da una forte presenza della criminalità organizzata, tanto che negli ultimi anni gli atti d’intimidazione ai danni di amministratori si sono moltiplicati, con un incremento del 66 per cento che ha colpito soprattutto i sindaci della Locride’.