È allarme nei supermercati per il costo di un prodotto consumato ogni giorno. Il rischio è di non poterlo più comprare, ecco perchè tutti quanti provano a farne scorta.
Tra crisi e inflazione, ora è il momento dei prodotti di uso comune con prezzi che stanno raggiungendo dei limiti inconcepibili. Soprattutto per uno di questi, i consumatori hanno deciso di farne scorta e mettere tutto in dispensa.
L’aumento dei prezzi e la crisi impattano al supermercato
Non è una novità che questa crisi sta mettendo gli italiani in ginocchio. Tra l’inflazione in aumento e il caro prezzi, ci si ritrova a dover fare i conti con un budget sempre più limitato sotto ogni punto di vista.
La spesa al supermercato diventa una corsa all’offerta più vantaggiosa, prendendo solo i prodotti che servono senza più alcuno sfizio. È notizia di poche ore di fa del prodotto, tra i più usati nelle case degli italiani, che ha subito un rialzo del doppio del suo prezzo originario: farne scorta è possibile, ma non per sempre.
Prodotto in aumento nei supermercati: tutti ne fanno scorta
Il caro vita si sta abbattendo sempre di più sulla spesa degli italiani. Uno dei prodotti più consumati sta per superare i due euro al litro: stiamo parlando del latte.
Questo allarme nei supermercati è stato lanciato dalle aziende leader Granarolo e Lactalis, al fine di poter intervenire al più presto per abbattere gli antagonismi di mercato e le strategie di marketing.
Il loro obiettivo è fare in modo che il Governo Draghi si ponga una domanda, con un intervento immediato per contrastare conseguenze a dir poco disastrose (come da comunicato stampa congiunto divulgato dai media).
Le aziende hanno messo in evidenza l’aumento dei prezzi del latte per il consumatore, come da dati Nielsen – arrivando a 1,80 al litro. L’aumento continua e si prevede di toccare sino a 2 euro al litro entro dicembre 2022.
Il Presidente di Granarolo Gianpiero Calzolari non ci sta, perché un bene primario e importante per la dieta italiana non può subire una penalizzazione di questo tipo. Comunica inoltre che l’aumento dei costi dell’energia ha impattato sulla azienda in maniera devastante. Per questo motivo i due colossi chiedono a voci unificate un provvedimento immediato, evitando ogni tipo di fenomeno speculativo sino alla chiusura definitiva delle aziende.
Quali sono le cause di questo aumento del latte? Prima di tutto l’alimentazione dell’animale, la siccità e il conseguente aumento del prezzo del latte per gli allevatori. Non si parla solo di prodotto, ma anche di packaging e di distribuzione anche se i colossi indicano il caro energia come la causa maggiore di tutto quanto.
La Coldiretti ha messo nero su bianco una serie di dati terribili e l’esplosione dei costi porterebbe ad un effetto domino annunciato.
Il Presidente di Coldiretti – Prandini – dichiara che ad oggi la grande cooperazione tra industrie e allevatori è stata importante per contenere gli aumenti. Ma da questo momento sarà impossibile arginare la situazione, perché tutto sta diventando insostenibile. La filiera produttiva è a rischio e si parla di un sistema di 24mila stalle da latte, con una produzione annuale di circa 12,7milioni di tonnellate e un valore di 16miliardi di euro.