Allarme nei supermercati italiani: ritirato il tonno all’olio di girasole ‘Algarve’. Il Ministero della Salute ha diramato un comunicato rivolto ai consumatori, nel quale viene spiegata la ragione del ritiro su tutto il territorio nazionale di questo prodotto: si tratta di un rischio chimico per la presenza di istamina superiore ai limiti di legge. L’avviso di ritiro è stato pubblicato sul nuovo portale dedicato alle allerte alimentari del Ministero della salute.
Il prodotto ritirato da tutti i supermercati italiani è il tonno in olio di girasole da 80 grammi confezionato in scatole da tre porzioni ciascuna della marca ‘Algarve’. Il provvedimento del Ministero della Salute si è reso necessario a seguito delle analisi condotte sul prodotto, da cui è emersa un’eccessiva presenza di istamina.
Il lotto incriminato è il seguente: numero L1588C, con scadenza 09/2021, commercializzate dalla ditta TRIBEKA srl e prodotto da COFISA Conservas de Pexie da Figu eria S.A. con sede dello stabilimento a Terrapleno do Porto de Pesca , Gala 3080-801 Figueira da Foz Portugal.
L’alto tasso di istamina riscontrato nelle scatolette di tonno è in grado potenzialmente di generare nell’organismo umano reazioni allergiche anche gravi. L’istamina è comunque una sostanza diffusamente presente nel corpo umano, che svolge un ruolo di primo piano nelle risposte infiammatorie ed allergiche, nella secrezione gastrica ed in alcune attività cerebrali. Quando però si assumono alimenti direttamente o indirettamente ricchi di istamina, il rischio è quello di andare incontro a una sorta di allergia alimentare, che tecnicamente è più un’intolleranza, poiché il sistema immunitario non viene coinvolto.
I sintomi generati dall’assunzione di alimenti troppo ricchi di istamina sono principalmente prurito, arrossamento del viso e del collo, orticaria, nausea, vomito, diarrea, cefalea e vertigini. Naturalmente l’intensità e la gravità delle reazioni e direttamente proporzionale alla concentrazione della sostanza e alla sensibilità individuale. Solitamente si tratta di manifestazioni che tendono a svanire abbastanza rapidamente, tuttavia nei casi più gravi può verificarsi un brusco calo della pressione arteriosa, fino al collasso cardio-circolatorio.
I soggetti più a rischio sono quelli intolleranti all’istamina (circa l’uno per cento della popolazione; soprattutto le donne di mezza età) e le persone con insufficienza primaria o secondaria di DAO, l’enzima diaminossidasi, fondamentale per il meccanismo di degradazione dell’istamina a livello intestinale.