L’Allenza e l’Ucraina hanno dato l’allarme di un possibile attacco russo contro una delle tante imbarcazioni di civili che transitano nel Mar Nero. L’attacco potrebbe essere utilizzato per incolpare l’Ucraina ma anche per danneggiare ancora di più l’export del grano ucraino.
La Russia intanto si prepara al vertice Russia-Africa e non si esclude la possibilità che Putin o i suoi rappresentanti tentino di vendere il grano russo ai Paesi africani. Ciò che è certo al momento è che la Russia ha chiuso qualsiasi trattativa o possibile accordo per l’export del grano ucraino. L’UE si prepara a trovare strade alternative per il transito del grano ucraino.
Altissima la tensione sul Mar Nero dove si ipotizza che la Russia potrebbe concentrare la sua offensiva contro l’esportazione del grano ucraino.
La Russia infatti non si è solo ritirata dall’accordo sull’export di grano che includeva l’Ucraina e che era stata mediata dalle Nazioni Unite e dalla Turchia ma ha anche bombardato alcune infrastrutture.
Le infrastrutture interessate dai bombardamenti erano tutte di stoccaggio dei cereali ucraini e sono state particolarmente colpite quelle presenti ad Odessa.
Nei giorni scorsi Putin ha reso noto che è pronto, insieme alla sua nazione, a sostituire il grano ucraino con quello russo visto che quest’anno si aspetta un raccolto record.
Per questo ha rassicurato i Paesi africani che avrebbero potuto ottenere il grano russo ad un costo inferiore e che non avrebbe comportato carenze alimentari.
Nei prossimi giorni inoltre è atteso un summit a San Pietroburgo tra Russia e Africa e tutti si aspettano che la Russia proverà a vendere il proprio grano ai leader africani che presenzieranno all’evento.
C’è da dire che rispetto al vertice che ci fu nel 2019 la partecipazione è dimezzata per il Cremlino la causa è da affibbiare all’Occidente e a quella che ha definito “sfacciata ingerenza”.
Durante il vertice ciò che è certo al momento è che si punterà a rafforzare i rapporti commerciali e la cooperazione tra le varie nazioni africane e la Russia.
Con lo stop all’accordo del grano la Russia ha messo in pericolo l’approvvigionamento di cereali e fertilizzanti per diverse nazioni tra cui il Medio Oriente, l’Africa e il Sudest asiatico, a risentire maggiormente del mancato accordo sono Egitto, Bangladesh e Kenya che per Coldiretti sono le nazioni maggiormente colpite dalla crisi del grano.
Secondo però l’Alleanza e l’Ucraina la Russia non ha intenzione di fermarsi qui ma ha intenzione di aprire un nuovo capitolo di questa guerra.
Si teme infatti che la nazione russa possa causare incidenti a una o più imbarcazioni civili che attraversano il Ponte Eusino al fine di dare la colpa all’Ucraina e di mettere ancora più a rischio le esportazioni ucraine.
L’Alleanza al momento ha deciso di moltiplicare il pattugliamento sul Baltico e ha annunciato di voler istituire vigilanza anche nella zona Sud-Est.
Questa decisione è stata diffusa in seguito ad una nuova riunione che si è tenuta tra Nato e Ucraina, dopo la prima che si è svolta a Vilnius, in cui si è parlato principalmente della crisi del grano.
A parlare di un possibile attacco della Russia alle navi che transitano nel Mar Nero è stata Natalia Humeniuk, la responsabile per i media.
Gli attacchi arriverebbero direttamente dalla Crimea e lo scopo sarebbe ancora una volta colpire il grano ucraino.
Questo potrebbe verificarsi anche visto i nuovi rischi di calcolo e di escalation che si potrebbero creare a causa della nuova allerta della Russia che include anche la zona economica esclusiva della Bulgaria mettendo così a rischio la libertà di navigazione.
Jens Stoltenberg, segretario generale dell’Alleanza Atlantica, in un tweet a seguito dell’incontro ha condannato il ritiro della nazione russa dall’accordo sul grano e il modo dei russi di utilizzare la fame come un’arma nella guerra.
Il Ministro degli Esteri italiano, Tajani, ha commentato che il cibo non può essere uno strumento di ricatto e per questo l’Italia continua a sostenere l’accordo sul grano.
La Russia ha già escluso però qualsiasi ripensamento o apertura ad un nuovo accordo. L’Unione Europea perciò nelle prossime settimane tenterà di creare un nuovo piano che permetta di trovare i fondi necessari e le vie alternative per il transito del grano ucraino.
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