Ormai non si parla d’altro, tutti siamo a conoscenza dell’allarme siccità che interessa l’Italia in ogni regione, richiedendo provvedimenti importanti.
Le coltivazioni sono a rischio e il terreno è arido a causa della mancanza di piogge benefiche che filtrino in profondità dissetando i suoli.
Ormai il caldo torrido, le alte temperature e la mancanza di piogge interessano l’Italia da diversi giorni, determinando un clima anomalo che non fa bene al terreno.
Il governo Draghi, per fronteggiare il problema, prepara un decreto apposito mentre gli enti regionali decretano lo stato di calamità.
Questo ci dà un’idea di come la situazione sia davvero allarmante, in effetti i campi agricoli sono in grandissima sofferenza e la produzione si è dimezzata, in particolare quella dei cereali.
La pioggia è sempre meno frequente e l’acqua scarseggia, basti pensare ai livelli del Po, mai così bassi in 70 anni.
L’insieme di questi fattori sta mettendo in ginocchio l’Italia sotto diversi punti di vista e le regioni chiedono di instituire lo stato di emergenza, inoltre molti sindaci e presidenti di regione stanno valutando soluzioni drastiche per evitare gli sprechi dell’acqua.
In attesa del decreto Draghi in merito, ecco alcune soluzioni adottate dalle diverse regioni.
Piemonte – Partiamo della regione in assoluto più colpita, che ha visto l’abbassarsi del Lago Maggiore e del Po. In 200 comuni l’acqua è stata razionata e in alcune zone si è dovuti intervenire con le autobotti per rifornire le cisterne durante le ore notturne.
Lombardia – Anche in questo caso, la regione invita i cittadini a consumare meno acqua possibile, anche perché oltre al Po, l’Adda continua a diminuire di livello. Sono scattati divieti contro lo spreco della risorsa idrica in Valtellina e sospensioni della stessa in alcuni comuni. A Tradate ad esempio, il sindaco con un’ordinanza, ha vietato l’utilizzo dell’acqua dalle 6 alle 24 fino al 31 agosto, per quanto riguarda il lavaggio di auto, il riempimento delle piscine e l’innaffiamento dei giardini.
Valle d’Aosta – Il presidente della regione ha negato l’aiuto al Piemonte che chiedeva l’acqua per l’agricoltura, poiché anche questa regione è a rischio, con i nevai particolarmente sciolti. Anche qui ci sono diverse ordinanze per utilizzare l’acqua solo a uso alimentare e igienico sanitario.
Veneto – La mancanza di acqua c’è soprattutto a Verona, dove 40 comuni hanno razionato l’acqua e in generale, si può utilizzare solo per l’alimentazione e per uso igienico sanitario.
Friuli Venezia Giulia – Le riserve si stanno prosciugando e i primi razionamenti si verificano nelle zone lungo il fiume Meduna. Il comune di Pordenone ha emesso un’ordinanza per limitare l’utilizzo dell’acqua potabile fino al 30 settembre.
Trentino Alto Adige – L’Adige si è abbassato del 24% e nel comune di Ronzo-Chienis la fornitura di acqua è sospesa dalle 23 alle 6. A Tenno invece, il sindaco ha disposto la chiusura delle fontane pubbliche e forse, estenderà il provvedimento anche alle piscine.
Liguria – Anche qui diversi comuni hanno razionato l’acqua, che può essere utilizzata solo per scopi alimentari e igienico sanitari.
Emilia Romagna – L’acqua è quasi del tutto assente e l’agricoltura è molto sofferente, per questo ci sono alcune misure per gli acquedotti di Imola e Ferrare, da cui non potrà essere prelevata acqua per uso extradomestico. In questa regione è già stato firmato lo stato di emergenza.
Toscana – A Pistoia il primo divieto di utilizzo extradomestico dell’acqua, seguono Scandicci e Livorno, con sanzioni pesanti per i trasgressori.
Marche – Entro la fine di giugno si attende un’ordinanza regionale per il razionamento, poiché i fiumi sono ai minimi storici.
Abruzzo – La Coldiretti denuncia la crisi dell’agricoltura e ad Avezzano è scattato il divieto temporaneo di prelevare l’acqua a scopo irriguo.
Molise – Qui la situazione non è delle peggiori ma è in continuo monitoraggio.
Lazio – Zingaretti ha annunciato lo stato di calamità naturale e la situazione è particolarmente grave a Viterbo, mentre a Frosinone e Latina è già scattato lo stop dell’erogazione dell’acqua dalle 12 alle 18.
Umbria – Arrivano le prime ordinanze e gli appelli per moderare l’uso della risorsa idrica.
Campania – I fiumi calano ma per ora sono sotto controllo e la situazione è stabile.
Basilicata – Anche qui per ora nessuna emergenza.
Puglia – L’inverno ha rifornito abbastanza la regione, che per ora non soffre della scarsità d’acqua.
Calabria – I timori riguardano l’olivicoltura e l’agricoltura, per quanto riguarda l’aumento delle temperature. Ci sono già alcune ordinanze per utilizzare l’acqua con moderazione e per necessità.
Sicilia – Qui c’è il maggior rischi desertificazione ma la situazione non è ancora allarmante. Si lavora sull’ipotesi razionamento anche se ancora non c’è questo bisogno.
Sardegna – Anche qui situazione sotto controllo.
Per quanto riguarda il decreto del governo Draghi, emanato con la collaborazione della Protezione Civile, esso entrerà in vigore a luglio e disporrà probabilmente il razionamento dell’acqua corrente e l’interruzione durante la notte.
Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa afferma che ci sono le condizioni per dichiarare lo stato di emergenza, intanto i governo pensa di emanare ristori per le aziende agricole, particolarmente sofferenti in questo periodo.
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