Con il Po in secca si dichiara ufficialmente la crisi idrica. A rischio la produzione agricola e zootecnica del Bacino Padano, tra i più importanti d’Italia.
L’emergenza siccità non coinvolge solo l’agricoltura, ma anche le famiglie, le industrie e il comparto turistico, che rischiano il razionamento dell’acqua. Secondo la Cia-Agricoltori italiani, il paese è a un punto di non ritorno, e di conseguenza è necessario intervenire rapidamente per realizzare una rete di nuovi invasi e laghetti, utili all’accumulo d’acqua in caso di arsura.
I danni nel settore agricolo
La temperatura della penisola italiana sta raggiungendo livelli ben sopra la media stagionale (mai visti da 70 anni) ed inoltre mancano le piogge da settimane, salvo gli acquazzoni sporadici che però non sono abbastanza da risolvere la situazione. Il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, dichiara:
“Enti e istituzioni, con le organizzazioni agricole, devono sedersi a un tavolo per valutare
strategie concrete di contenimento.
bisogna pensare a una bacinizzazione del Po, come avviene nel Nord Europa, in Belgio.”
I danni complessivi sarebbero destinati a superare il miliardo di euro e di conseguenza quest’anno ci si potrà dimenticare dei pomodori tardivi e altre orticole. Meloni e cocomeri invece, si ridurranno del 40%, mentre il mais e la soia del 50%; dati non rassicuranti per il mercato già in difficoltà a causa della guerra in Ucraina.
La soluzione prevedere una collaborazione del popolo: gli agricoltori potrebbero arrivare a compiere turni d’irrigazione, mentre i cittadini ad accettare di non avere disponibile l’acqua nelle ore notturne.
La mancanza d’acqua
Non solo le piogge lscarseggiano e il fiume è in secca, ma le temperature sono più alte di 2-3 gradi di troppo rispetto al normale. Manca completamente la risorsa della neve, e la conseguenza di tutto ciò comprende la totale assenza d’acqua in certe zone d’Italia. Massimo Berselli, segretario generale dell’Autorità di Bacino (AdBPo), spiega:
“bisogna innescare uno spirito di sussidiarietà tra i territori, per cui i prelievi idrici vanno controllati, vanno verificati, e dobbiamo portare acqua a tutti. Altrimenti dobbiamo intervenire immediatamente con la Protezione civile. La situazione è davvero molto delicata.”
La Terna (società operatrice delle reti di trasmissione dell’energia elettrica), è intervenuta chiarendo che durante le prossime settimane avverrà la progressiva scarsità di risorse utili per il raffreddamento delle centrali elettriche. Il comparto elettrico ha dato la disponibilità per sostenere il settore primario dell’agricoltura.