Sono tanti. Ognuno con una storia da raccontare. Gli emigranti italiani che hanno preso armi e bagagli e sono andati ad allenare all’estero. Portando la sapienza tattica che tutto il mondo riconosce al calcio nostrano. Sono parecchi quelli che hanno trovato fortuna in Europa e non solo, vincendo e diventando idoli per i tifosi delle squadre portate al successo. Per sempre nell’albo d’oro. Santoni.
Vediamo una lista degli allenatori italiani che hanno vinto all’estero:
Claudio Ranieri
La sua impresa 2015/2016 alla guida del Leicester è diventata leggenda. Favola. Romanzo. E film. Contro tutti i pronostici, Claudio Ranieri ha portato il piccolo Leicester a dominare, superando squadroni come il Manchester City, il Chelsea, il Tottenham, il Manchester United e l’Arsenal. All’inizio tanti sorrisi per quella squadra che era in testa alla classifica, poi stupore perché Vardy e compagni hanno saputo resistere, allungare, divertire. E infine fare festa. Vardy e Mahrez sono stati i bracci armati, ma Kantè è stato il vero segreto dell’affermazione Leicester.
Giovanni Trapattoni
In Italia aveva vinto tutto, il Trap, ma cominciavano a dargli dell’antiquato e fuori moda. Così, ha esportato il suo calcio oltre i confini. E indovinate? Ha vinto ancora. In tre Paesi diversi. Sicuramente, la soddisfazione più grande è stata la Bundesliga con il Bayern Monaco nella stagione 1996/97, condita pure da siparietti con i giornalisti che hanno fatto ridere un po’ tutti. Alla faccia dell’ignorante, Giovanni Trapattoni al Benfica prima (2004/2005) e al Salisburgo poi (2006/2007) ha dimostrato che per vincere serve più la grinta che la lingua.
Marcello Lippi
Campione del mondo con l’Italia nel 2006, da questa parte del pianeta Marcello Lippi era già mito. Ma, come un Marco Polo dei tempi moderni, voleva scoprire pure com’era l’aria dell’Oriente. Così è andato in Cina, a guidare il Guangzhou Evergrande, facendo filotto. Tre titoli cinesi consecutivi: 2012, 2013 e 2014. Mentre loro, i magnati, facevano acquisti in Europa, lui in Cina insegnava calcio ai suoi allievi.
Fabio Capello
A Madrid se lo ricordano tutti: un sergente di ferro. Ma a Madrid, sponda Real, gli sono pure grati per le vittorie che ha portato. Due campionati, a distanza di dieci anni uno dall’altro. Il primo nel 1996/97, sulla scia delle tante vittorie ottenute alla guida del Milan; il secondo nel 2006/2007, con un certo Antonio Cassano in rosa. Fabio Capello ha fatto epoca. Anzi, epoche.
Walter Zenga
Sognando l’Inter, che finora mai l’ha chiamato, Walter Zenga si è consolato in Romania, dove ha portato al titolo lo Steaua Bucarest nel 2004/2005; poi, sempre sperando in una chiamata dai nerazzurri, l’anno dopo ha vinto ancora, questa volta con la Stella Rossa di Belgrado nel campionato di Serbia e Montenegro. E non chiamateli campionati minori che l’ex portierone potrebbe arrabbiarsi.
Luciano Spalletti
In Italia, con la Roma, lo scudetto l’aveva mancato per poco. Allora ha deciso di indossare cappotto e cappello ed è volato a San Pietroburgo dove ha trovato l’ambiente ideale (e molti soldi) allo Zenit. Luciano Spalletti non ha avuto problemi con la lingua e neanche ad acclimatarsi, aprendo un ciclo, e vincendo il primo titolo 2009/2010 e il secondo nel 2011/2012. Ci è mancato poco che gli dedicassero un monumento.
Carlo Ancelotti
Un altro giramondo con il vizietto della vittoria è Carlo Ancelotti. Bello andarsene in giro a predicare calcio. Ancora meglio, se oltre a predicare bene, si razzola pure altrettanto bene. In Inghilterra si sono dovuti arrendere al suo strapotere e alla vittoria del Chelsea nel 2009/2010. In Francia, con la corazzata Paris Saint Germain, ha bissato il successo nel 2012/2013.
Roberto Mancini
Quando il Manchester City è diventato grande, ha pensato a Roberto Mancini, che con l’Inter aveva vinto (e tanto). Il Mancio forse non sarà simpatico, ma in panchina rende. E così i Citizens hanno acchiappato la Premier League nella stagione di grazia 2011/2012. Un titolo arrivato nel rocambolesco 3-2 all’ultima giornata, anche grazie a Mario Balotelli.
Nevio Scala
Altro allenatore che ha saputo insegnare calcio. E non solo in Italia. Nevio Scala, quello del miracolo Parma, un po’ come Walter Zenga ha cercato e trovato fortuna pure a Est. Per la precisione, in Ucraina, dove ha portato a casa il campionato nel 2001/2002, alla guida dello Shakthar Donetsk. Una vittoria che lo pone tra i migliori allenatori italiani di tutti i tempi.
Marco Materazzi
Uno degli eroi di Germania 2006, Marco Materazzi, è riuscito a esportare il made in Italy pure in India. Nel 2015, infatti, il suo Chennaiyin ha vinto il titolo nazionale dopo una partita combattuta. Vince infatti 3-2 lo scontro decisivo con il Goa e può fare festa. Consapevole che pure i difensori non particolarmente tecnici possono fare (e bene) gli allenatori. Mica solo i centrocampisti…
Altri tecnici italiani hanno vinto almeno un titolo all’estero. Il precursore è Mario Astorri, che nel 1967 vince con l’Ab in Danimarca e nel 1974, sempre nello stesso paese, con il KB. Alberto Bigon porta il titolo al Sion (Svizzera) nel 1996/97. Beppe Dossena, vince in Libia, con l’Al-Ittihad nel 02-03. Mauro Bencivenga è campione in Albania con il Kf Tirana nel 2008/2009, Andrea Mandorlini in Romania, con il Cluj, nel 2009/2010. E ancora: Salvatore Nobile vince con l’Africa Sports (Costa d’Avorio) nel 2008, Stefano Cusin con l’Al-Ittihad (Libia) nel 2008/2009, Danilo Pileggi con il Saint-George (Etiopia) nel 2011/2012.
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