Allergie: il caldo anomalo di questi giorni risveglia i pollini e anche i sintomi di chi è affetto da queste patologie. Ebbene sì, il caldo eccezionale di questo autunno ha anche questa spiacevole conseguenza per chi, invece, pensava di aver superato il periodo “critico”. Insomma, quest’anno si potrà soffrire di allergie anche d’autunno e le regioni più esposte sembrano essere quelle delle nord.
L’estate di San Martino sta portando con sé non solo temperature ben oltre la media, ma anche i primi pollini. Si parla di temperature che in questi giorni si sono aggirate intorno ai 24 gradi di massima; sono, cioè, di almeno 6 gradi più alte rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Proprio questi picchi di caldo hanno risvegliato le betullacee, i pollini più comuni al Nord (di solito presenti fra febbraio e aprile). I sintomi indotti da questi allergeni sono noti: rinite, congestione nasale, starnuti frequenti e tosse.
“Le malattie allergiche riguardano il 30 per cento della popolazione: classicamente uno pensa che siano solo stagionali, ma esistono allergeni presenti tutto l’anno e la situazione si è aggravata con i cambiamenti climatici”, afferma il dottor Gianni Cadario, primario di Allergologia e Immunologia clinica delle Molinette di Torino. “A esclusione delle graminacee, che seguono un andamento specifico e graduale in primavera, in inverno sono presenti gli allergeni di cipresso e ginepro e per altre piante basta anche solo un giorno di picco termico per far scattare la produzione di pollini e la loro dispersione nell’aria, scatenando quindi i primi sintomi dell’allergia”, continua il professore.
Insomma, una situazione che sta compromettendo la salute di molti pazienti. Come è noto, per placare i sintomi delle allergie ci sono gli antistaminici, ma l’unico modo per ottenere dei risultati stabili è quello di affidarsi alle terapie immunologiche. Si tratta di cure che durano dai 3 ai 5 anni e hanno un costo che oscilla fra i 250 e i 300 euro l’anno. Per alcune allergie, poi, saranno presto disponibili altri farmaci “risolutivi”. E’ il caso dell’allergia agli acari della polvere che nel 2016 potrebbe essere risolta proprio grazie alla commercializzazione di un nuovo preparato farmaceutico.
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