Tutti i segreti di un allevamento intensivo finalmente smascherati grazie ad un moderno velivolo che abbiamo imparato a conoscere in varie funzioni negli ultimi anni, ovvero un drone. Utilizzato soprattutto, ma non solamente, in ambito militare, per missioni considerate altamente rischiose, il drone questa volta è stato impiegato per carpire le zone più oscure di un allevamento intensivo, una tipologià di azienda agricola già finita nel mirino delle associazioni ambientaliste riguardo il trattamento degli animali da macello. Ma i punti controversi, come si può vedere nel video diffuso sul web, sono molti di più.
Il regista statunitense Mark Devries ha scelto questo velivolo silenzioso e dotato di un’apposita telecamera per mostrare cosa accade veramente in un’azienda agricola impegnata nell’allevamento intensivo: l’obiettivo prescelto è una fattoria di proprietà della società Smithfield Foods, considerata la più grande produttrice di carne di maiale degli interi Usa. Il risultato impietoso è sotto gli occhi di tutto, e più che sulle crudeltà sugli animali, già testimoniate in passato da varie associazioni attraverso telecamere nascoste e intercettazioni, il regista ha voluto puntare il dito su un aspetto finora non del tutto sviscerato, ovvero quello dell’inquinamento ambientale in tutta la zona circostante una fattoria. L’allevamento intensivo inquina infatti terreni e le acque, con conseguenze gravissime per le persone e per gli animali liberi che vivono intorno.
Il nodo principale riguarda infatti lo smaltimento dei rifuti, che avviene in condizioni tutt’altro che in linea con il rispetto degli standard minimi di sicurezza: tutti i materiali di scarto vengono raccolti in una laguna che successivamente viene svuotata spargendo i rifiuti sul terreno circostante. I miasmi rendono così l’aria irrespirabile, e numerose denunce alle autorità sono giunte da parte di coloro che abitano vicini alla fattoria, lamentando patologie come ad esempio continui mal di testa e pressione alta a causa del miscuglio letale sostanze chimiche nocive che si volatilizzano nell’aria. In particolare ad ammalarsi e a risentire dell’aria poco salubre della zona sono i bambini, i quali presentano gravi forme di asma ed altri problemi respiratori. Dopo la denuncia di Mark Devries sarà difficile che la situazione rimanga impunita, e il timore concreto è che questo modus operandi non riguardi solo la Smithfield Foods, ma buona parte delle aziende che hanno il loro core business negli allevamenti intensivi.
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