Sono state restituite all’Italia opere d’arte trafugate in passato, per un valore di 20 milioni di dollari.
Si tratta di una notizia molto importante per il patrimonio artistico e anche culturale del nostro Paese. I 60 pezzi erano stati rubati da trafficanti internazionali e grazie ai Carabinieri che si sono coadiuvati con le autorità statunitensi, sono stati rimpatriati.
Un carico di 60 opere d’arte e reperti archeologici è stato rimpatriato in Italia dopo un’operazione congiunta fra i Carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale e il New York County District Attorney’s Office.
Tutti questi oggetti hanno una datazione compresa fra il settimo e il primo secolo dopo Cristo ed erano stati trafugati da trafficanti internazionali. In queste ore sono stati recuperati negli Stati Uniti e giungeranno presto in diversi musei italiani per essere mostrati finalmente a tutti, come orgoglio artistico della nostra nazione. Oppure si sta pensando a una grande mostra.
Tra le opere rimpatriate troviamo lo splendido affresco pompeiano “Ercole fanciullo con serpente”, del I secolo d.C.
Commerciate illegalmente a livello internazionale, queste opere valgono oltre 20 milioni di dollari.
Il lavoro investigativo delle autorità italiane e statunitensi è stato aiutato anche dai tecnici del Ministero della Cultura e dal Ministero degli Affari Esteri per quanto riguarda la cooperazione giudiziaria. Questo ha portato a individuare le opere, presentate poi ufficialmente in un inventario prima che le operazioni di rimpatrio venissero organizzate.
Ad attenderle in Italia c’erano il procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Roma, Angelantonio Racanelli, il ministro consigliere per gli affari pubblici dell’Ambasciata degli Usa a Roma, Cristina Tomlinson e l’archeologa Federica Pitzalis.
Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha commentato definendo il fatto come un grande successo contro il traffico illecito:
“quello che è avvenuto oggi è stato merito delle autorità italiane e americane”
ha detto presentando le opere presso la sala Spadolini del ministero.
È intervenuto anche Sgarbi ponendo l’attenzione sulle intercettazioni in merito a questa vicenda e invitando Nordio a inglobare anche il campo artistico oltre a quello della mafia e del terrorismo fra i settori dove le intercettazioni debbano essere conservate.
Fra i reperti come dicevamo ci sono affreschi recuperati da scavi clandestini nell’area vesuviana, come quello di Pompei citato pocanzi. Oltre a questo che forse è quello più importante dell’insieme, ci sono molti altri beni che negli anni sono stati saccheggiati e si trovavano in gallerie e case private senza alcun diritto di proprietà.
Anche molti collezionisti beneficiavano di questi tesori, ad esempio uno dei più grandi per quanto riguarda l’arte antica del mondo, che ora è stato raggiunto da un severo provvedimento, infatti non potrà più acquistare antichità.
Solo nel 2022 le autorità hanno recuperato 75mila beni archeologici e più di altre 1.200 opere false sono state sequestrate. Fra denunce, perquisizioni, furti, controlli fisici e online, il settore artistico è sempre più preso di mira dalle organizzazioni criminali proprio perché consente un giro d’affari impressionante.
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