Il maltempo non accenna ad allentare la sua morsa. Sono previsti, infatti, altri giorni di pioggia e, di conseguenza, i paesi già distrutti dall’alluvione, torneranno a stare sott’acqua.
C’è un allarme, però, che viene lanciato dai medici, ovvero quello a vaccinarsi. Ecco, infatti, cosa può provocare l’acqua che ristagna così a lungo e per diversi giorni.
Alluvione, il rischio sono le infezioni
La tregua e il sole che è tornato a splendere in questi giorni è solo uno spiraglio di speranza per i comuni che sono stati distrutti dall’alluvione e che sono ancora sott’acqua. Tantissimi sono i volontari civili e della Protezione Civile che si stanno adoperando, con pale e idrovore, per liberare quanto più possibile, le strade dal fango e dall’acqua che ristagna.
Ma non tutto sembra ancora finito. Per i prossimi 10 giorni, infatti, le previsioni meteo non promettono nulla di buono, anzi. La pioggia ed i temporali ritornano e, questo, porterà ancora altra acqua a cadere giù e ad allagare le zone già colpite dalla precedente ondata.
L’attenzione, però, è proprio sull’acqua, specie su quella stagnante. Da qui, l’allarme dei medici: “Vaccinatevi”, è ciò che viene detto alla popolazione. Ma quali sono i pericoli dell’acqua stagnante per così tanti giorni? Le condizioni igienico sanitarie non sono delle migliori e tendono a peggiorare ancora di più quanto l’acqua, per diverse ragioni e motivi, ristagna e non viene assorbita in tempo dalle idrovore.
Uno dei comuni maggiormente colpiti e ancora sott’acqua è quello di Conselice, in provincia di Ravenna. Qui, sia il Comune e l’Ausl, hanno fatto appello ai cittadini ad evitare di camminare a piedi nudi nell’acqua stagnante e di proteggere la pelle proprio quando entra a contatto con l’acqua. Sono tanti i cittadini che lamentano un rallentamento dei soccorsi, e le loro case ancora allagate.
L’acqua che ristagna: l’allarme dei medici
I cittadini di Conselice sono disperati: “L’acqua sale su dalle fogne e in casa non si respira” – affermano alcuni di loro. L’acqua che ristagna può trasformarsi in un rischio di infezioni per i residenti e chi li assiste. Dopo aver camminato a lungo nell’acqua, sia i soccorritori, che le forze dell’ordine, che gli stessi cittadini, disinfettano le loro tute e i loro stivali.
A lanciare l’allarme di rischio infezioni è la Società italiana di medicina ambientale: “Dall’epatite A alle infezioni batteriche dovute a escherichia coli o salmonella” – spiega il presidente Alessandro Miani. Da qui, la valutazione necessaria, sia da parte delle autorità cittadine locali quanto anche delle rispettive Asl, di dover procedere ad una profilassi di massa.
Per quel che riguarda la situazione ristagno delle acque a Conselice, rimane comunque estremamente complessa: “La situazione la si deve alla morfologia del paese: una sorta di catino naturale dove l’acqua fatica ad andar via. Per farla defluire bisogna immetterla nel canale Destra Reno, ma si rischia di allagare un’altra porzione del territorio […] Non possiamo certo permetterci anche il rischio malattie” – spiegano le autorità cittadine.