Alluvione, è l’ora della conta dei danni: ingenti e straordinari. Non si ricorda a memoria d’uomo in quest’area un accadimento del genere. A distanza di poche ora, iniziano come di consueto, le analisi su quanto accaduto, le ipotesi più fantasiose di come l’emergenza potesse essere gestita meglio.
![alluvione](https://www.nanopress.it/wp-content/uploads/2023/05/alluvione.jpg)
Ma mai, come questa volta, non solo era presente un’allerta rossa della Protezione civile da tempo, ma tutti gli output dei modelli fisico-matematici ponevano l’attenzione proprio in Emilia-Romagna e nord delle Marche per fenomenologia straordinaria. Una situazione, per altro, ancora più grave considerando anche quanto accaduto solo pochi giorni fa.
Fenomeni meteo estremi dalla Sicilia all’Emilia-Romagna
L’evento straordinario in questione è stato causato da un ciclone mediterraneo. Un ciclone eccezionalmente intenso per il mese di maggio. Questo ciclone si è formato nelle vicinanze delle coste del Nord Africa e ha poi attraversato l’Italia a partire dalla Sicilia, generando nubifragi e allagamenti ad inizio della settimana. La potenza di questo ciclone è stata evidente inizialmente in Sicilia, dove sono caduti fino a 100mm di pioggia, quattro volte la media per l’intero mese di maggio.
Alluvione: martedì giornata drammatica
Nel corso del martedì, il ciclone ha interessato in modo più diretto anche il Centro-Nord Italia, con particolare impatto sulla regione dell’Emilia orientale e la Romagna.
![Piogge fortissime](https://www.nanopress.it/wp-content/uploads/2023/05/2a-2.jpg)
La perturbazione, già di per sé violenta con piogge intense (superiori a 80mm in alcune aree delle Marche settentrionali), ha accentuato la propria intensità sui settori esposti a causa dello “stau”. L'”effetto stau” si verifica quando le correnti di grecale, cariche di umidità, si scontrano con il versante appenninico, causando precipitazioni abbondanti e costanti nelle stesse zone.
Lunga fase di maltempo
A questa situazione si sono aggiunti diversi fattori aggravanti: il ciclone ha praticamente rallentato una volta raggiunto il Centro Italia, prolungando quindi il maltempo; i forti venti di bora lungo la costa e il mare agitato hanno ostacolato il deflusso delle acque dall’Appennino verso l’Adriatico; inoltre, i terreni erano già saturi d’acqua a causa di un’alluvione avvenuta solo due settimane fa nella stessa zona, con cause simili a quelle dell’evento attuale.
Alluvione in Emilia-Romagna: è un evento disastroso
La situazione attuale in Emilia-Romagna rappresenta un evento disastroso di dimensioni eccezionali, purtroppo prevedibile. Questa catastrofe naturale segue di pochi giorni un’altra calamità simile che ha colpito duramente la regione.
![Danni ingenti](https://www.nanopress.it/wp-content/uploads/2023/05/3a-1.jpg)
I fenomeni meteorologici estremi stanno mettendo a dura prova un territorio già colpito da intense precipitazioni e dall’esondazione dei fiumi. Le ferite che avevano appena iniziato a guarire sono state ulteriormente amplificate in modo sconcertante. La situazione, come riportato dai mezzi di comunicazione e sui canali social, è estremamente grave. Si tratta di un vero e proprio disastro.
Alluvione: nel corso della storia eventi disastrosi
Alluvione di Firenze del 1966: questa alluvione è stata una delle più devastanti nella storia d’Italia. Si è verificata il 4 novembre 1966 a causa delle forti piogge che colpirono la Toscana e altre parti dell’Italia centrale. L’alluvione causò danni ingenti al patrimonio artistico e culturale di Firenze, inclusi numerosi capolavori d’arte.
![Alluvione](https://www.nanopress.it/wp-content/uploads/2023/05/7.jpg)
La grande alluvione del Po del 1951. Nel gennaio del 1951, le forti precipitazioni fecero esondare il fiume Po e i suoi affluenti nel nord Italia, causando gravi danni e inondazioni in molte aree della pianura padana. Le città di Piacenza, Cremona, Ferrara e Mantova furono particolarmente colpite.
Alluvione del Piemonte del 1994. Tra l’11 e il 12 novembre 1994, le piogge torrenziali colpirono il Piemonte, causando inondazioni e frane in diverse zone. La città di Alessandria fu particolarmente colpita, con gravi danni alle infrastrutture e alle abitazioni.
Alluvione in Emilia Romagna: nel 1951 ci fu quella del “Polesine”
La grande alluvione dell’Emilia-Romagna nella storia è comunemente nota come l’Alluvione del Polesine del 1951. Anche se il Polesine si trova nella regione Veneto, l’alluvione ha avuto un impatto significativo anche sull’Emilia-Romagna, in particolare nelle province di Ferrara e Ravenna.
![Alluvione del polesine](https://www.nanopress.it/wp-content/uploads/2023/05/4a-1.jpg)
L’evento si verificò tra il 13 e il 14 ottobre 1951 a seguito di una serie di intense piogge che interessarono l’Italia settentrionale. I fiumi Po e Adige, insieme ai loro affluenti, esondarono causando gravi inondazioni e devastazione in molte aree circostanti.
Le province di Ferrara e Ravenna furono particolarmente colpite. Numerosi centri abitati furono sommersi dalle acque. Si registrarono perdita di vite umane e danni ingenti alle infrastrutture, alle abitazioni, all’agricoltura e all’economia della regione. Le città di Comacchio, Argenta, e Codigoro furono gravemente danneggiate.
![Allagamenti](https://www.nanopress.it/wp-content/uploads/2023/05/6a.jpg)
L’Alluvione del Polesine del 1951 è considerata una delle peggiori calamità naturali della storia italiana, con un alto bilancio di vittime e enormi danni materiali. L’evento portò a un’ampia opera di ricostruzione e riforma idrogeologica nella regione per prevenire future inondazioni.