Alluvione in Emilia-Romagna, oggi in arrivo le prime misure del governo

Alluvione Emilia-Romagna: attese per oggi le prime misure del governo per far fronte all’emergenza che ha messo in ginocchio la regione

Una delle frane a ridosso del borgo di Casola Valsenio, comune della provincia di Ravenna
Una delle frane a ridosso del borgo di Casola Valsenio, comune della provincia di Ravenna – Nanopress.it

In tarda mattinata si terrà il Consiglio dei ministri che avrà sul tavolo il DLAlluvioni” per far fronte all’emergenza che ha messo in ginocchio l’Emilia-Romagna nell’ultima settimana.
Il decreto che il governo si appresta a varare è il risultato di una lunga giornata di confronti, a livello strettamente politico ma anche tecnico, tra i diversi ministeri e Palazzo Chigi.

Le misure

Un pacchetto ancora da definire nei dettagli, a cominciare dalle coperture. Come ha rivelato Maurizio Leo, vice ministro dell’Economia, il governo sta pensando di ricorrere a lotterie aggiuntive e ai proventi di autovetture sequestrate alla criminalità organizzata. Come anticipato dalla Premier Meloni, in occasione della visita in alcune zone colpite, dette misure saranno accompagnate da altre per affrontare questa prima fase. Intanto Palazzo Chigi assicura che non ci sarà la nomina di alcun commissario.

Nella giornata di ieri diversi componenti del governo, tra i quali il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, così come quello dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fatin ed il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, hanno elencato alcune delle misure previste, a cominciare da quelle di carattere prettamente fiscale, come la sospensione dei termini ai fini dei versamenti e gli adempimenti tributari, sia per le persone fisiche che per le imprese locali.

Indubbiamente tra le aziende più colpite dall’alluvione ci sono quelle agricole. Lollobrigida ha fatto sapere che il suo ministero ha reperito “risorse pari ad almeno 100 milioni di euro per affrontare queste situazioni, servono però cifre ben diverse”. Ha aggiunto “per questo abbiamo fatto richiesta all’Europa e auspichiamo intervenga in modo simile a quanto fatto rispetto ad altre nazioni che in precedenza si sono trovate ad affrontare criticità simili”. Infine ha così concluso “Ci sarà il Consiglio dei ministri e successivamente ci sarà l’incontro con il mondo delle rappresentanze dei lavoratori che ci permetterà di avere un’idea più chiara di ciò che serve. I ministeri competenti stanno svolgendo un confronto attento con chi rappresenta i più colpiti“.

Il ministro Urso invece ha annunciato che “nel pacchetto è prevista anche la sospensione dei mutui, la rateizzazione degli oneri fiscali, e soprattutto l’attivazione del Fondo di Garanzia, che a nostro avviso deve essere il massimo che ci è consentito dalle norme europee sugli aiuti di Stato”. Sul tavolo anche l’ipotesi di esonero dal lavoro per i dipendenti pubblici impossibilitati a causa dell’alluvione a recarsi sui luoghi di lavoro o a lavorare in smart working. Così come l’opportunità di recuperare le prove dei concorsi pubblici per i candidati che risiedono nei comuni alluvionati.

Adolfo Urso, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy
Adolfo Urso, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy – Nanopress.it

Fra le ipotesi, anche quella della cassa integrazione per le aziende paralizzate dal cattivo tempo. La Fiom-Cgil dell’Emilia-Romagna ha dichiarato “Richiederla deve essere inteso come un dovere morale delle imprese“.

Sarà poi necessario passare alla seconda fase, quella volta alla programmazione a lungo termine. In vista di ciò il ministero dell’Ambiente ha proposto lo stanziamento di 2,5 miliardi per gli anni 2024, 2025 e 2026, destinati ai programmi triennali di intervento che le Autorità di bacino distrettuali devono adottare entro il 30 giugno di ogni anno. Attualmente, si sottolinea, i sette distretti idrografici hanno predisposto esclusivamente piani annuali urgenti. Questo perché quelli triennali non venivano finanziati. Una mancanza questa – sottolineano i tecnici – della politica di mitigazione del rischio idrogeologico. Al momento però la proposta non sembra avere un riscontro concreto.

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