Il ricercatore dell’Istituto di ricerca sulle acque del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), Ivan Portoghese, ha spiegato che il processo di bonifica delle acque di tutti i centri abitati coinvolti dall’alluvione in Emilia Romagna, sarà abbastanza lento.
Oltre al problema del deflusso delle acque all’interno dei centri abitati vi è anche quello dello smaltimento del fango.
Secondo l’esperto vi ci vorranno ancora alcuni giorni se non settimane per far tornare tutto alla normalità.
Ivan Portoghese, ricercatore dell’Istituto di ricerca sulle acque del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), ha affermato che il processo di bonifica dei territori colpiti dall’alluvione in Emilia Romagna impiegherà ancora qualche giorno per terminare.
La problematica del deflusso delle acque si unisce a quella dello smaltimento del fango. Per questo, secondo l’esperto, il ritorno alla normalità avverrà tra qualche giorno, se non tra qualche settimana.
Lo scopo principale è quello di liberare le strade e le cantine dall’acqua, in modo da permettere alle persone di ritornare a vivere nelle loro abitazioni.
“Quindi è importante aumentare il numero di idrovore impegnate sul territorio, perché più ne saranno disponibili e prima si potranno prosciugare le varie aree pompando l’acqua dalle zone più basse di nuovo verso i canali”.
Ha affermato Ivan Portoghese. Aggiungendo, inoltre, che a tal proposito è necessario impiegare “un numero elevato di piccole pompe con motore a scoppio”. Per far ciò si è attivata sia la comunità nazionale che quella internazionale.
Secondo l’esperto, attraverso cospicui rifornimenti e aiuti la bonifica potrà avvenire circa nel giro di una settimana.
Ivan Portoghese afferma che oltre al problema dell’allagamento dei centri abitati, collegato alla necessità di tirar via le acque vi è anche quello del fango. A tal proposito, infatti, una volta che le acque vengono aspirate, rimane il fango.
Il fango va eliminato velocemente, in quanto questo dopo poco si solidifica e potrebbe comportare l’impiego di altra acqua per essere espulso. Dunque il processo per togliere il fango da abitazioni, strade e cantine è molto più lento e difficile rispetto a quello delle acque.
In ogni caso, acqua e fango saranno dirottati naturalmente verso i canali, anche dalle campagne. Per questo, Portoghesi afferma che per almeno un mese si assisterà a grandi quantità di fango provenire dalle foci.
“La probabilità che un evento di tale portata accada è maggiore di una volta ogni cento anni”
Ha affermato Portoghesi, aggiungendo che il sistema italiano non possiede strumenti per controllare fenomeni rari come quello avvenuto in Emilia Romagna.
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