Non si fermano le operazioni di soccorso per aiutare le vittime dell’alluvione in Emilia-Romagna, molte ancora bloccate senza elettricità.
I soccorritori continuano ad adoperarsi, anche di notte, per salvare le molte persone ancora bloccate dai devastanti effetti dell’alluvione in Emilia-Romagna. Operazione complessa, perché gli operatori di Protezione Civile e Vigili del Fuoco possono farsi strada verso le case sommerse utilizzando solo gommoni ed elicotteri. Numerosi e gravi i danni anche alla rete elettrica e telefonica, con persone bloccate e isolate. Le vittime accertate, al momento, sono 14. Ed è ancora allerta rossa.
Proseguono i soccorsi alle persone colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna
Vigili del Fuoco e Protezione Civile proseguono senza sosta nel soccorrere le molte persone ancora isolate nelle proprie case a causa degli allagamenti. Le operazioni di soccorso sono andate avanti anche nella notte tra giovedì e venerdì, ma la situazione non è affatto semplice.
Sono molte infatti le strade bloccate da frane ed esondazioni dei fiumi, motivo per cui diverse case sono letteralmente circondate dall’acqua. Perciò, l’unico modo per raggiungerle e prestare soccorso a chi vi è bloccato all’interno è utilizzare gommoni o elicotteri.
Anche la comunicazione con chi è ancora all’interno è complicata. L’alluvione ha infatti danneggiato gravemente in diversi punti la rete telefonica ed elettrica. Per questo, oltre che bloccati dall’acqua molti si ritrovano senza energia e senza alcuna possibilità di comunicazione.
Il bilancio delle vittime
Una situazione davvero grave, a cui si aggiunge il bilancio dei morti che continua a salire. Solo stamattina, un uomo di 84 anni è stato trovato morto nel fango a Faenza, nel cortile della sua abitazione.
Ieri pomeriggio i soccorritori ne hanno trovati altri cinque. Tra questi, una coppia di allevatori, Delio e Dorotea Foschini, rispettivamente 73 e 71 anni.
I soccorritori hanno ritrovato i loro corpi nei pressi del loro allevamento, ma al momento non è ancora chiara la dinamica delle loro morti. Gli inquirenti stanno infatti cercando di determinare se la causa dei decessi sia stata l’acqua che li ha travolti, oppure se sono morti per folgorazione.
Altre due vittime anziane in provincia di Ravenna, a Sant’Agata sul Santerno, sono un uomo e una donna di 95 anni. L’ultima vittima ritrovata giovedì è un uomo di Castel Bolognese.
Sembrerebbe invece una buona notizia quella che viene dalla prefettura di Ravenna, la quale aveva dichiarato morta una persona la cui auto era stata ritrovata vuota. Fortunatamente, a quanto sembra la persona è riuscita a fuggire prima di essere travolta dall’acqua.
Il numero di vittime accertate finora è quindi fermo a 14. Un solo disperso, al momento, in una frazione di Bagnacavallo, Boncellino.
I comuni dell’Emilia-Romagna più colpiti dall’alluvione
Nel frattempo, non si ferma l’emergenza pioggia. Anche per oggi l’Agenzia Regionale per l’Ambiente dell’Emilia-Romagna ha dichiarato allerta meteo rossa. C’è ancora preoccupazione per le piene dei fiumi. Sebbene il livello dei fiumi sia sceso nella giornata di giovedì, la piena che si è abbattuta sulla zona interna il giorno prima è arrivata a colpire anche i paesi della costa.
In particolare, nel ravennate il centro storico del comune di Lugo è completamente sommerso dall’acqua. Dallo stesso comune di Ravenna è partito l’ordine di evacuazione per diverse aree della città.
Sono 10mila le persone che sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni, di cui 4.800 si sono rifugiate in alberghi e palestre adibite a zone di accoglienza dai vari comuni. Si attende un miglioramento della situazione nella giornata di venerdì, durante la quale alcuni degli sfollati dovrebbero poter fare ritorno a casa.
Bonaccini, alluvione come il terremoto del 2012
Se si hanno dati certi sul numero delle vittime, lo stesso non si può dire dei danni materiali. Nei prossimi giorni, ad emergenza rientrata, si potrà procedere ad esaminare i danni provocati dalle frane e inondazioni.
Per Stefano Bonaccini, Presidente dell’Emilia-Romagna, la situazione è pari a quella del terremoto del 2012. Meno danni, forse, ma lo stesso impatto economico, pari a qualche miliardo di euro. C’è comunque speranza nelle sue parole: “Come per il terremoto, ricostruiremo tutto” , ha detto.
Per farlo, però, c’è bisogno che il Governo invii risorse, umane e materiali, ma anche norme veloci, soprattutto per alleggerire il peso economico di mutui e scadenze sulle spalle delle vittime dell’alluvione.
Si attende quindi il 23 maggio, martedì prossimo, per l’approvazione dello Stato di Calamità da parte del Consiglio dei Ministri. La misura dovrebbe permettere lo stanziamento di fondi per risanare i danni e bloccare temporaneamente mutui e tasse per i colpiti dall’alluvione.