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Categories: Ambiente

Alluvione nel Gargano: un morto a Peschici, evacuate 6mila persone

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Scatta l’emergenza maltempo nel Foggiano, dopo l’alluvione che ha colpito la zona del Gargano. Enormi disagi si sono verificati tra Peschici e Vieste, dove si è abbattuto un violento temporale che ha allagato campeggi e masserie. Sono infatti stati anche evacuati alcuni campeggi. Una colonna dell’Esercito proveniente da Foggia, con 14 uomini e sei mezzi per il movimento a terra, si è messa in viaggio per raggiungere Peschici, il comune maggiormente colpito dal nubifragio che si è abbattuto sul Gargano. E’ infine stato ritrovato il corpo di Antonio Facenna, il 24enne allevatore di Vico del Gargano disperso mentre si stava recando nella masseria di famiglia, nelle campagne di Carpino, quando l’automobile sulla quale viaggiava è stata travolta dalla violenza dell’acqua e dal fango. L’automobile è stata trovata lungo il canale Puntone alla foce del Lago di Varano.

Sono stati evacuati campeggi e abitazioni a Vieste e Peschici, e proprio qui, nei locali della scuola elementare, è stato organizzato un punto di accoglienza per le persone che sono state messe in sicurezza da situazioni di pericolo: turisti nella maggior parte dei casi.

Le ricerche di Vincenzo Blenx, 70 anni di Vico del Gargano ma residente a Peschici, sono riprese.

Domenica 7 settembre, il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, insieme con l’assessore regionale alla protezione civile Guglielmo Minervini, si è recato nelle zone del Gargano colpite dall’alluvione. Prima tappa, Comune di Carpino. A seguire Peschici.

Con loro, oltre ai sindaci dei due Comuni, anche l’assessore al bilancio Leo Di Gioia.

Evacuate 6mila persone

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Il nubifragio ha colpito violentemente alcuni comuni in provincia di Foggia, in particolare Peschici e San Marco in Lamis, dove si è resa necessaria l’evacuazione di centinaia di persone. La pioggia ha continuato a cadere incessamente per ore, provocando una vera alluvione nel Gargano. Molte strade sono state invase da fango e detriti, e successivamente sono state chiuse al traffico a causa degli smottamenti.

La situazione, ha spiegato il sindaco di San Marco in Lamis: “È molto grave e pericolosa. Si tratta di una emergenza assoluta anche perché da ieri la pioggia non ha smesso mai di cadere. Stiamo facendo evacuare gli abitanti per un territorio di un chilometro e mezzo circa – ha aggiunto – in cui abitano circa 6000 persone“.

Spero che il ministro dell’Ambiente Galletti possa venire a trovarmi per rendersi conto di persona della grave situazione in cui versa il nostro paese“. Il sindaco di San Marco in Lamis, Angelo Cera, prosegue: “Le case sono piene di acqua e fango, le strade sono ricoperte di detriti a causa delle diverse frane che si sono verificate a causa delle abbondantissime piogge. E’ un disastro“. “Quello che posso dire – ha concluso Cera – è che, se non smette di piovere, la situazione diventerà sempre più difficile, soprattutto per vie delle frane che si sono verificate“.

Piogge abbondanti sono cadute pure su San Giovanni Rotondo. Nella città di San Pio, soprattutto nella zona sud e nell’area artigianale, si sono verificati allagamenti con conseguenti problemi alla circolazione.

L’allarme sul rischio idrogeologico

Solo nei mesi estivi del 2014, la provincia di Foggia ha visto abbattersi sul suo territorio fino al 150% di pioggia in più della media solita. Questo ha portato all’aumento del rischio la stabilità idrogeologica di ampie aree della Capitanata e del Gargano.

E’ la Coldiretti a lanciare l’allarme dopo la diffusione della notizia che riguarda l’evacuazione nella zona alta di San Marco in Lamis. In una nota, Coldiretti spiega: “Siamo di fronte ai pericolosi effetti di una estate pazza con la caduta eccezionale di pioggia che si è manifestata anche con eventi estremi particolarmente violenti come nubifragi, trombe d’aria e bombe d’acqua. In Italia sono ben 6633 i Comuni in cui sono presenti aree a rischio idrogeologico (l’82% del totale) con più di 5 milioni di cittadini che ogni giorno vivono o lavorano in aree considerate pericolose per frane ed alluvioni, soprattutto in una situazione in cui si moltiplicano gli eventi estremi e catastrofici per effetto dei cambiamenti climatici“.

Kati Irrente

Giornalista per vocazione, scrivo per il web dal 2008. Mi occupo di cronaca italiana ed estera, politica e costume. Naturopata appassionata del vivere green e della buona cucina, divido il tempo libero tra musica, cinema e fumetti d'autore.

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