È stata ritrovata la carcassa dell’auto di Brunella Chiù, la 56enne trascinata da un’ondata di fango il 15 settembre scorso, mentre un violento alluvione si abbatteva sulle Marche, dove la donna viveva.
Insieme a lei c’era il figlio Simone e la minore Noemi, la ragazza di 17 anni il cui corpo è stato ritrovato qualche ora dopo l’alluvione. L’unico a salvarsi è stato Simone, che era riuscito ad arrampicarsi su un albero.
Proseguono anche le ricerche del piccolo Mattia Luconi – 8 anni – del quale nelle scorse ore sono stati recuperati zainetto e scarpe.
Dopo giorni di ricerche è stata ritrovata l’auto – o meglio, quel che resta dell’auto – di Brunella Chiù, 56enne di Barbara (Ancona), travolta da un’ondata di fango e detriti durante il violento alluvione che si è abbattuto sulla regione il 15 settembre scorso.
All’interno della vettura – come riferisce l’Ansa – non c’era nessun corpo, ma i documenti ritrovati hanno confermato che si tratti proprio della vettura di proprietà della donna.
Quella drammatica sera Brunella Chiù era insieme ai due figli, Simone e Noemi, e stavano rientrando a casa, a Barbara.
Quel fiume in piena li ha travolti e in un attimo la madre e la figlia 17enne sono sparite sotto gli occhi di Simone. Il giovane è riuscito a salvarsi, aggrappandosi a un albero, mentre il corpo di Noemi è stato ritrovato qualche ora dopo.
Oltre a Brunella Chiù, manca all’appello anche il piccolo Mattia Luconi, il bimbo di 8 anni strappato dalle braccia della madre, mentre la donna cercava di sfuggire a quella forza sovraumana, come lei stessa l’ha definita.
Nelle scorse ore sono state ritrovate le scarpette del bambino e il suo zainetto, in due punti diversi e lontani dal luogo in cui il piccolo Mattia è scomparso sotto gli occhi della madre.
Sono ormai trascorsi 6 giorni da quella drammatica sera e le speranze di ritrovarlo ancora in vita sono ormai appese a un filo sottilissimo. I suoi genitori non smettono di credere che il loro bambino abbia trovato rifugio da qualche parte, ma al momento del piccolo Mattia non ci sono tracce.
Intanto si cerca di far luce sulla vicenda, cercando di capire se vi siano responsabilità da parte di chi avrebbe dovuto lanciare un allarme che non è mai partito.
La Procura di Ancona sta indagando in merito all’alluvione, ma per il momento non risultano persone iscritte nel registro degli indagati.
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