Alluvioni in Italia: la colpa dei disastri è davvero dei politici?

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Le alluvioni in Italia possono essere evitate? E’ questa la domanda che emerge ogni volta che un disastroso evento naturale si abbatte nel nostro Paese. Mentre si fanno i conti con le terribili conseguenze che interessano strade, edifici e spesso purtroppo anche vite umane, il pensiero è sempre lo stesso: c’è un modo per prevenire le alluvioni? Qualcuno sapeva del disastro imminente e non ha fatto nulla per evitarlo? Anche per questo motivo esplodono ogni volta polemiche che travolgono le amministrazioni locali, la Protezione Civile e il Governo.

Ma qual è la verità? Veramente c’è la possibilità di fare qualcosa per impedire il verificarsi di disastri di questa entità? L’ultimo caso in ordine di tempo è quello relativo a Parma, colpita da un’alluvione molto pesante il 13 ottobre, quando il torrente Baganza non ha retto in seguito a forti piogge che si sono verificate nell’Appennino Parmense. La Procura ha avviato un’indagine per disastro colposo e l’opposizione si è scagliata contro il sindaco Pizzarotti, che avrebbe ricevuto un’allerta di tipo 1, per la quale sarebbe stato obbligatorio avvisare i cittadini, all’inizio del pomeriggio della stessa giornata. Secondo il primo cittadino, comunque, il documento “parlava di fase di preallarme e non prevedeva un’allerta generale della popolazione”.

Si possono prevedere le alluvioni?

Le alluvioni rappresentano un fenomeno ricorrente nel nostro Paese e si verificano per la concomitanza di molteplici cause. Di solito l’origine è costituita da flussi di aria perturbati che persistono soprattutto nelle aree meridionali, provenendo in genere da sud-ovest.

Tutto ciò scatena un’alluvione, quando c’è un blocco della circolazione atmosferica, a causa della presenza di un anticiclone. D’altronde non possiamo ignorare che l’Italia possiede anche una particolare conformazione orografica, con l’arco alpino al nord e gli Appennini da nord a sud. Proprio questa disposizione delle montagne può condizionare i flussi d’aria provenienti dal Mediterraneo. Tra l’altro non bisogna dimenticare che i flussi aerei che provengono dal Mar Mediterraneo raggiungono il nostro territorio carichi di grandi quantità di vapore acqueo.

La previsione delle alluvioni potrebbe essere facilitata dalla disponibilità di strumenti che utilizzano metodi numerici, per mettere in atto una certa attendibilità predittiva. Però non sempre l’entità e la distribuzione delle precipitazioni sul territorio risultano regolari e definite, per cui c’è un aspetto sul quale ancora le previsioni non riescono a far sentire la loro azione.

In parte si può rimediare a questa carenza con l’esperienza che deriva da precedenti situazioni alluvionali. Va però specificato che nel nostro Paese le alluvioni non sono sempre imputabili a condizioni meteorologiche eccezionali, ma ci sono anche altre cause ambientali che concorrono ai disastri.

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Di chi è la colpa?

Si potrebbe facilmente dare la colpa di tutto questo alle amministrazioni comunali, che non sono in grado di fare una giusta diffusione dei dati e quindi possono anche non arrivare tempestivamente nel diramare le situazioni di allerta, alle quali si potrebbe rimediare con condizioni di prevenzione. Tuttavia la colpa non è imputabile ad un unico fattore, perché sono tante le cause che intervengono nel ripetersi delle catastrofi naturali a carattere alluvionale. Non si tratta soltanto di un problema di diffusione dei dati, ma spesso è proprio l’incuria che l’uomo riserva nei confronti della gestione di alcuni torrenti o fiumi che rende ancora più difficoltose le procedure di intervento.

E’ logico che le amministrazioni potrebbero fare la loro parte diffondendo meglio i dati a loro disposizione anche attraverso la stampa. Tuttavia, se non si è intervenuti precedentemente nelle opere di manutenzione sul territorio, è quasi impossibile evitare il disastro vero e proprio.

Anche da parte della Protezione Civile o delle autorità competenti in materia ci dovrebbe essere la massima attenzione nella diffusione delle previsioni. E’ altamente rimproverabile il fatto di affermare che un dato fenomeno meteo era prevedibile soltanto dopo che si è verificato e ha provocato numerose conseguenze. La prevenzione, mediante la diffusione delle allerte, da questo punto di vista, appare fondamentale per evitare complicazioni. Se le amministrazioni locali non fanno nulla per prevenire i disastri, perché le autorità non si rivolgono ad altri mezzi per diffondere le informazioni e sensibilizzare i cittadini?

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