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Mondo

Alta tensione a Pechino dopo l’annuncio della visita di Taiwan negli Stati Uniti

La situazione tra Taiwan Cina e Stati Uniti sta diventando pesante e molto nervosa e ciò ha comportato, anche, un cambio di programma riguardo alla visita del funzionario statunitense McCarthy a Taipei. Per problemi di sicurezza le autorità di Taiwan hanno deciso a di non ospitare l’esponente Usa sull’isola.

Presidente di Taiwan Tsai – Nanopress.it

La tensione è ai massimi livelli e gli stessi funzionari di Pechino hanno avvisato che il rapporto intrapreso  tra Washington e Taipei potrebbe essere motivo di un’escalation di violenza e di accesi malintesi tra autorità governative. Oltre a questo è palese che, dopo l’avvicinamento tra Taiwan e gli Stati Uniti, la Cina ha deciso di intraprendere un percorso stretto e profondo con la Russia, nonostante fosse già in atto,  Ma ora più che mai Occidente e Oriente si schierano in base alle dinamiche geopolitiche e alle necessità comuni. Le fazioni opposte vedono quindi contrapporsi e scontrarsi tra loro cultura e ideologia di pensiero differenti, ma una cosa che salta all’occhio, soprattutto dato il periodo storico in cui siamo collocati) l’astio verso l’occidente che sta portando a relazioni molto più intense Cina, Russia, Bielorussia e Iran.

Le azioni intraprese all’interno dal conflitto in Ucraina hanno incrinato relazioni storiche, appoggiato nuovi rapporti e creato scompiglio nelle dinamiche resistenti alla guerra.  L’economia globale ha risentito di tutto ciò e si è generato meccanismo che, fondamentalmente, vede ogni Stato e Nazione cercano di risanare la difficoltà del momento, attuando azioni che vanno proprio vantaggio nonostante non siano in linea con le direttive internazionali.

Taiwan teme la riunificazione con la Cina a breve e l’azione è stata sicuramente stimolata dalle visite statunitensi a Taipei, che Pechino riconosce come provincia ribelle ma di sovranità territoriale cinese, nonostante le ripetute avvisaglie ricevute dalle autorità e dallo stesso presidente Xi Jinping la collaborazione continua e ciò causa risentimento. Si sono sviluppate dimostrazioni militari e in incursioni cinesi nei cieli e nelle acque di Taiwan  ma, nello stesso tempo, gli USA hanno deciso di avvicinarsi alla zona dell’indo pacifico con nuove basi per monitorare la situazione da vicino.

Tensione crescente tra Taiwan, Cina e Stati Uniti

La delicata questione di Taiwan  è per Pechino e una faccenda interna e l’intromissione statunitense, che ha subito una repentina escalation di tensione da quando Nancy Pelosi, nell’agosto 2022, ha deciso a sorpresa di visitare Taipei. La vicenda sta generando un pericoloso meccanismo e la paura dei taiwanesi è quella di vedere il governo cinese attuare un’invasione, per poi riunificare l’isola alla parte del territorio continentale.

Il nervosismo e il malcontento delle visite statunitensi si sono mostrati chiaramente nelle dinamiche che emergono quotidianamente e vedono chiaramente contrapposti Stati Uniti alla Cina.  La situazione nei rapporti bilaterali  è peggiorata dopo la questione del pallone spia cinese abbattuto nei cieli Usa, che ha sollevato un polverone mediatico internazionale ma anche le dichiarazioni degli Stati Uniti, successive, dove hanno accusato la Cina di essere in procinto di fornire armi letali alla Russia da impiegare in Ucraina ha ulteriormente inasprito le dinamiche.

Ieri la Cina a ammesso di essere seriamente preoccupata per i piani di transito del presidente di Taiwan Tsai Ing wen e ha precisato di aver chiesto chiarimenti alle autorità statunitensi.

Tutto ciò determina un reale pericolo per i rapporti futuri tra Stati Uniti e Cina. Il nuovo ministro degli Esteri di Pechino ha precisato che le accuse mosse dagli Stati Uniti e le insinuazioni riguardo alla cessione di armi alla Russia potrebbero far scaturire un conflitto profondo ed ha avvisato, sostanzialmente, di quanto i rapporti stiano andando incontro a un peggioramento irreparabile.

Proprio per questo motivo, e a causa di tutte le minacce ricevute, il Presidente della Camera McCarthy non effettuerà il viaggio in programma per incontrare i vertici di Taiwan ma il programma è stato, invece, cambiato e questo ha allarmato ancor di più la  Cina che ha di consueto precisi accordi di transito ma ora vede limitato il suo potere decisionale e, quella che sembrava un’azione atta a far calare un minimo la tensione emersa per la visita di McCharty si è trasformata, di proposito o meno,  in una provocazione ritenuta un affronto dai leader cinesi.

Il Financial Times ha rivelato che a causa di problemi di sicurezza il presidente Tsai: “Ha convinto il presidente della Camera degli Stati Uniti Kevin McCarthy incontrarsi in California piuttosto che a Taipei”.

Tsai farà scalo in California e a New York e questo a causa di due viaggi già organizzati In Guatemala e Belize in programma per l’inizio del prossimo mese. La decisione è stata presa in quanto le minacce di una possibile ripercussione violenta di Pechino si sono rivelate concrete e il timore, ora, di azioni militari ha avuto la meglio rispetto alle altre circostanze, dove Taipei non aveva avuto dubbi nel far entrare nel paese funzionario Usa. Già questo denota la tensione tra Cina, Taiwan e Usa.

Tsai ha anche deciso di accettare di prendere parola alla Conferenza alla Reagan Library nel sud della California e ciò fa presumere che la visita sarà quindi in concomitanza dello scalo in California previsto per i viaggi sopraccitati.

Il ministro degli Esteri di Taiwan a precisato che verrà attuato una sessione plenaria presso lo yuan legislativo e che non si trattava del momento per fare una dichiarazione pubblica poiché non erano presenti piani definiti.

Il legislatore del partito Popolare di Taiwan ha chiesto, durante la sessione, se il governo si fosse posto il problema di possibile minacce quali fossero state le risposte preparate in caso di avvenimenti improvvisi. Nonostante la preoccupazione internazionale il ministro della difesa taiwanese ha precisato che Pechino  potrebbe utilizzare la visita di McCarthy come un espediente per rompere la linea di base marittima territoriale di Taiwan e compiere un avvicinamento verso l’isola.

Nel comunicato rilasciato pubblicamente ha precisato e ribadito i commenti di lunedì riguardo alla reazione di Taipei nel caso di attraversamento dei confini territoriale di Taiwan, precisando che alcuni militari taiwanesi avrebbero sparato contro le forze dell’esercito popolare cinese inclusi droni e aerei

Il funzionario il funzionario usa McCarthy, nuovo speaker della Camera, ha in programma un incontro con le autorità di Taipei e questo ha sollevato preoccupazione globale. Martedì è stato confermato dallo stesso McCartney e il viaggio a Taiwan per incontrare Il presidente.

Pechino ha reagito in maniera decisa contro le autorità statunitensi e ha chiesto chiarimenti a Washington, per capire l’itinerario dato che di consueto la presidente taiwanese ha soltanto effettuato scali negli Stati Uniti ed esistono precisi piani di viaggio da seguire concordate in precedenza.

McCarthy – Nanopress.it

Una presa di posizione che ha generato tensione a causa di tutte le critiche e insinuazioni che ruotano attorno alla vicenda.

La presidente taiwanese incontrerà McCarthy Negli Stati Uniti

L’ufficio presidenziale di Taiwan ha riferito nella giornata di mercoledì 8 Marzo, che sta attualmente lavorando sui piani di transito per la presidente Tsai. Confermando inequivocabilmente le indiscrezioni e rispetto a una visita della delegazione di Taiwan negli USA.

L’ ncontro avverrà nelle prossime settimane e la notizia è stata riportata da Reuters, al quale due fonti hanno confermato che si dovrebbe trattare di una visita all’inizio del prossimo mese.

Nonostante fosse in programma il viaggio in Sudamerica della presidente taiwanese, la percezione è che il viaggio del diplomatico statunitense avrebbe potuto far scaturire un reale conflitto e peggiorare repentinamente le relazioni già difficili tra Washington e Pechino.

McCarthy ha precisato che dopo la visita della presidente Tsai, non esclude una visita all’isola come concordato in precedenza.

I presidenti Di Taiwan solitamente viaggiano attraverso gli Stati Uniti in transito per arrivare in altre nazioni.  È già capitato che funzionari di Taipei restassero negli Stati Uniti per uno o due giorni ma le autorità di Washington hanno sempre evitato di incontrarli.

L’ufficio presidenziale di Taiwan ha sottolineato in risposto le richieste pervenute dai media che gli accordi di transito sono in vigore da molti anni e non hanno mai apportato nervosismo tra autorità.

La presidente Tsai, ha spiegato cheAl momento, diversi dipartimenti stanno comunicando e preparando i piani pertinenti, e la pianificazione del relativo itinerario sarà spiegata in modo tempestivo dopo la finalizzazione del piano”.

Washington non ha relazioni Ufficiali diplomatiche con Taipei ma si sono offerti di fornire massima protezione e sostegno alle forze militari di Taiwan in caso di Invasione cinese. La Cina non ha escluso di utilizzare la forza per riportare Taiwan sotto il proprio controllo azione che ritiene giusta e fondata.

Il governo di Taipei afferma, però, che Pechino non ha mai realmente governato sull’isola e quindi non ha diritto di rivendicarla ora, come presa di posizione nei confronti dell’ostilità che ha con terze parti. E si è auspicato che i 23 milioni di abitanti dell’isola possono decidere del proprio futuro. È arrivata una dichiarazione dall’ambasciata de facto di Taiwan a Washington che riferisce di non avere informazioni da condividere in merito all’incontro tra funzionari statunitensi e taiwanesi.

Il nuovo ministro degli Esteri cinese Qin nella sua prima conferenza stampa ha precisato: “Se gli Stati Uniti non frenano, ma continuano ad accelerare sulla strada sbagliata, nessun guardrail può impedire il deragliamento e sicuramente ci saranno conflitti e scontri. Tale competizione è una scommessa spericolata, con la posta in gioco che sono gli interessi fondamentali dei due popoli e persino il futuro dell’umanità”.

Cina, ministro degli Esteri Qin – Nanopress.it

Stando sull’eco delle parole dette dal presidente Xi Jinping, lunedì,  il diplomatico cinese ha anche riferito:Gli Stati Uniti hanno la responsabilità incrollabile di aver causato la questione di Taiwanha poi accusato inoltre gli Stati Uniti anche di:mancare di rispetto alla sovranità e all’integrità territoriale della Cina, offrendo sostegno politico a Taiwan e fornendole armi difensive in risposta alle minacce di Pechino.”

Ha voluto inoltre sottolineare: “Perché gli Stati Uniti chiedono alla Cina di non fornire armi alla Russia, mentre continua a vendere armi a Taiwan?”.

La tensione è davvero evidente e, nonostante il tentativo di smentire una crisi diplomatica di alto livello che è evidente e causata dai recenti eventi concatenati, sia legati al conflitto in Ucraina che non, hanno portato ha un pericoloso rapporto tra Pechino e Washington che vede battibecchi continui, accuse reciproche. Questo spaventa la comunità internazionale in quanto la questione di Taiwan sembra accelerata anche per mostrare la propria superiorità sia dalla parte statunitense che da quella cinese.

 

Letizia De Rosa

Mi chiamo Letizia De Rosa, ho 35 anni e per molto tempo ho lavorato nell'ambito della mediazione finanziaria e immobiliare. Amo la natura e il suo potere rigenerante. Sono curiosa e ho, da sempre, fame di conoscenza e proprio per questo approfondisco minuziosamente ogni argomento negli ambiti più disparati. Imparare e conoscere è un punto focale della mia vita e ho sfruttato, così, un momento di difficoltà personale per dare finalmente un ruolo concerto alla mia più grande passione ovvero la scrittura, creando un connubio perfetto tra la penna e tematiche che mi appassionano come la geopolitica e i rapporti internazionali e diplomatici. Questo mi ha permesso, con grande orgoglio e dopo aver acquisito anni di esperienza, di occuparmi su Nanopress.it proprio di ciò che amo di più ovvero di news e dinamiche estere, comprese le relazioni tra Stati.

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