Ad ogni aspetto della conduzione di un’automobile è collegata una cattiva abitudine; l’elenco degli errori alla guida può essere sterminato. Ne abbiamo elencati alcuni nell’articolo a questo link. Ora richiamiamo la vostra attenzione su altri 5 errori da non commettere. Le conseguenze possono essere molto più gravi di quanto si creda. Basta poco per viaggiare più sicuri, pochissimo per finire in guai seri.
SOSTARE SULLA CORSIA D’EMERGENZA
Questo è un errore gravissimo, letteralmente fatale. Leggendo le cronache ogni tanto ci si imbatte in notizie d’incidenti mortali in cui persone dentro o fuori dai propri veicoli sono state travolte mentre si trovavano ferme sulla corsia di emergenza dell’autostrada.
Si chiama di emergenza proprio perché si deve usare esclusivamente in casi di forza maggiore: cioè quando la vostra auto ha un problema improvviso e talmente grave da impedirvi di raggiungere una stazione di servizio o almeno un’area di parcheggio o una piazzola di sosta.
In un mondo ideale non dovrebbero esserci pericoli se uno si ferma al lato della strada, in una corsia a parte. Ma il mondo reale non è quello della fantasia. Ci sono mille motivi che possono causare l’investimento di qualcuno sulla corsia d’emergenza. I più comuni: il criminale che viaggia intenzionalmente sulla corsia d’emergenza per sorpassare la coda; l’addormentato che non si accorge di aver invaso la corsia; qualcuno che sta per accostare perché in prossimità di uno svincolo, ma ha la visuale ostruita dai veicoli davanti a sé, magari camion; buio o nebbia, insieme alla disattenzione, con veicolo che invade inavvertitamente la corsia; improvvisa perdita di controllo del veicolo, che finisce nella zona di fuga; passaggio di mezzi di soccorso o polizia in emergenza, ma il buio impedisce di vedere l’ostacolo.
Se dovete fermarvi per motivi vari e l’auto è in grado di proseguire, dovete arrivare fino ad una delle zone sicure sopra descritte. Bastano pochi secondi per finire travolti. Se invece siete costretti per un guasto a fermarvi all’improvviso, ricordate le procedure di sicurezza da eseguire immediatamente: accostare il più possibile a destra; se l’auto ha ancora corrente, luci di posizione e quattro frecce accese; prima di scendere, indossare l’obbligatorio giubbotto riflettente (che non va tenuto nel bagagliaio); tenendo gli occhi bene aperti, collocare subito il triangolo alla giusta distanza, cioè 100 metri dall’auto; far scendere dall’auto con estrema attenzione tutti i passeggeri e raggiungere un luogo sicuro, eventualmente scavalcando il guard rail, se c’è abbastanza spazio; chiamare il soccorso stradale.
Le stesse precauzioni valgono per le strade statali, anzi qui è anche peggio perché non esiste la corsia di emergenza.
GLI ABBAGLIANTI CON LA NEBBIA
Troppa gente ha il maledetto vizio di usare i fari abbaglianti quando non servono. Purtroppo il rispetto per gli altri è un’idea in via di estinzione. Tra l’altro si crea anche un pericolo per se stessi: se si acceca un guidatore che arriva dall’altra parte, egli non vedrà più dove sta andando e potrebbe tranquillamente invadere la corsia e venirvi addosso. Lo meritereste.
C’è poi una situazione particolarmente inutile e pericolosa: usare gli abbaglianti in caso di nebbia. Capita, capita. La nebbia è composta da microscopiche gocce d’acqua sospese nell’aria, così tante da formare un muro; inoltre la nebbia è più densa in alto, mentre è quasi assente nei pochi centimetri più vicini al suolo.
Poiché l’acqua riflette la luce come se fosse uno specchio e poi la diffonde in tutte le direzioni, se le sparate i fari addosso, questa respinge il fascio luminoso e ve lo punta contro. Non solo non riuscite a vedere la strada, ma diventate anche ciechi a causa dei vostri stessi fari. Può accadere anche con le luci normali, se non sono orientate correttamente (anche questo capita spesso, incredibilmente spesso). Però gli abbaglianti, avendo un’intensità luminosa superiore e puntata leggermente più in alto degli anabbaglianti, vi creano un muro bianco invalicabile.
Invece i fendinebbia sono utili perché sono montati nella parte più bassa dell’auto, quindi illuminano la zona dove la nebbia è meno consistente, aiutandovi almeno a vedere le linee della carreggiata. Quindi spegnete i maledetti abbaglianti.
LE MANI A CASO SUL VOLANTE
Alla scuola guida vi hanno insegnato come tenere le mani sul volante per controllare correttamente l’auto. Allora si può sapere perché non appena vi consegnano la patente lo dimenticate e cominciate a mettere le mani ovunque tranne che nella posizione corretta? Cosa vi fa credere che, ad esempio, afferrare il volante dall’interno della corona vi faccia sterzare meglio? Perché lo avete visto nei film? E da quando cinema e televisione mostrano la realtà? Oppure lo fate perché lo fa anche qualcuno che guida da più tempo di voi? Sbaglia anche lui.
Le mani sul volante vanno tenute come vi hanno spiegato alla scuola guida. Andate a ripescare il manuale se lo avete dimenticato. Poi fate quello che vi pare, compreso invadere una corsia perché vi siete incrociati da soli tenendo le mani come fanno i divi del cinema. I quali, se ci fate caso, molto spesso vengono arrestati perché guidano ubriachi. Proprio degli esempi da imitare.
FIDARSI DELL’ASFALTO DRENANTE
Scriviamo “fidarsi” nel senso di scambiare l’asfalto drenante per quello che non è: asciutto. Questo tipo di fondo stradale è costruito con dei materiali in grado di assorbire l’acqua molto più rapidamente dell’asfalto tradizionale. Poiché è molto costoso, non lo si usa dappertutto, tuttavia comincia ad essere abbastanza diffuso, soprattutto nelle autostrade. E’ molto utile perché impedisce il formarsi di strati consistenti d’acqua, migliorando notevolmente la visibilità, dato che vengono quasi azzerati gli schizzi sollevati dalle ruote.
Però la strada resta bagnata, anche se non si vede. L’aderenza è la stessa di un fondo tradizionale, significa che per frenare occorre molto più spazio; quindi non si deve commettere l’errore di andare alla stessa velocità di quando è asciutto, così come non si deve tenere una distanza troppo ridotta dai veicoli che ci precedono. Di conseguenza, anche se l’asfalto è drenante, si deve ridurre la velocità e aumentare la distanza di sicurezza.
NON FIDARSI DELL’ABS
L’Abs è in assoluto una delle innovazioni tecnologiche più importanti e utili nel campo della sicurezza stradale. Per chi si fosse distratto, ricordiamo cos’è: si tratta di un dispositivo elettronico che, in caso di frenata molto violenta, quindi la classica frenata d’emergenza, impedisce alle ruote di bloccarsi. In questo modo, il veicolo continua ad essere controllabile; cioè è in grado di sterzare anche durante la frenata. Inoltre negli ultimi anni questo sistema è stato integrato dal ripartitore elettronico della frenata: l’intensità della forza frenante viene continuamente variata tra ruote anteriori e posteriori per impedire l’eccessivo sollevamento del posteriore, che può innescare una sbandata con conseguente testacoda.
Perciò oggi, in situazioni di vera emergenza quando una frenata violenta è l’unico modo per evitare un incidente, noi possiamo sfruttare tutta la potenza del nostro impianto frenante, sapendo che l’elettronica interverrà ad aiutarci in modo importante.
Ma c’è un problema, causato da noi stessi. Quando l’Abs entra in funzione, per impedire il bloccaggio delle ruote rilascia e aziona centinaia di volte al secondo le valvole che regolano l’afflusso dell’olio diretto alle pinze dei freni. Allora noi sentiamo al pedale delle insistenti vibrazioni.
Poiché è fin troppo diffusa l’abitudine di mettersi al volante senza sapere come funzionano almeno gli organi più importanti del veicolo, molti cadono nel panico e istintivamente sollevano il pedale del freno. Errore gravissimo: lasciando il pedale la forza della frenata diminuisce e andiamo a sbattere. Invece quelle vibrazioni che ci spaventano indicano che l’Abs sta facendo il suo lavoro. Si deve continuare a mantenere con forza la pressione sul pedale e permettere all’Abs di continuare a controllare la frenata.
In una frenata d’emergenza, noi dobbiamo pensare solo a premere con grande decisione il freno ed essere pronti a sterzare, se possibile e necessario. Il resto è compito dell’elettronica. Qui possiamo e dobbiamo fidarci.
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