Secondo una indagine condotta da Altroconsumo, un’organizzazione nata nel 1973 la quale si pone come obiettivo principale l’informazione e la tutela dei consumatori, nonostante le misure anti spreco adottate lo scorso ottobre per far fronte alla crisi energetica, molte attività commerciali della Capitale e del capoluogo lombardo non rispettino i limiti previsti.
Nonostante la crisi energetica abbia colpito sia imprenditori che privati, “i furbetti del termostato” nella capitale e nel capoluogo lombardo sembrano non mancare; nell’inchiesta in questione sono stati evidenziati gli sprechi energetici di alcune attività commerciali e non solo.
L’indagine condotta da Altroconsumo
Secondo una inchiesta condotta da un’organizzazione a tutela dei consumatori circa lo spreco energetico dopo il rincaro bollette degli ultimi mesi, si è evidenziato come nelle città di Milano e di Roma, alcune attività commerciali non rispettino dei limiti dettati dall’ultimo D.M. 383 dal ministero della transazione ecologica.
Altroconsumo, infatti, ha notato che 1 luogo su 2 non rispetta le nuove leggi anti spreco, nelle quali si prevede una riduzione dei riscaldamenti in questa stagione invernale; secondo il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, la temperatura media da rispettare negli ambienti chiusi dovrebbe essere di 19 gradi, con una tolleranza di 2 gradi, un grado in meno rispetto gli anni precedenti.
I furbetti del termostato a Milano
L’indagine è stata svolta su circa 1000 segnalazioni da parte di consumatori iscritti alla community ACmakers provenienti da 500 comuni. Dalle attività commerciali ai musei, fino agli edifici comunali; per valutare lo spreco energetico sono stati presi in considerazione anche le porte e le finestre aperte in inverno e le luci accese prima del tramontar del sole.
Per quanto riguarda la città di Milano, 5 luoghi su 9 hanno una temperatura oltre i limiti consentiti dalla norma anti spreco; la sala Solesin al primo piano del palazzo della Regione Lombardia ha registrato una temperatura di 22 gradi contro i 20 per l’ufficio anagrafe di largo De Benedetti.
I negozi nelle vie principali dello shopping milanese hanno delle temperature che si aggirano tra i 23 e i 25 gradi; anche la biblioteca Sormanni ha registrato una temperatura sopra la media consentita.
Le temperature nei locali della capitale
Mentre a Milano, secondo l’indagine condotta da Altroconsumo, si è evidenziato che le temperature più alte si sono registrate nelle attività commerciali, nella città di Roma, invece, i luoghi più caldi sembrano essere i musei. Tra questi vi è Villa Torlonia: nonostante le finestre aperte per far arieggiare la struttura, la temperatura raggiunge i 21,3 gradi, un numero oltre la soglia consentita.
I Musei Capitolini, invece, raggiungono i 20 gradi, solamente un grado più secondo le norme anti spreco; i negozi sembrano aggirarsi intorno la media dei 22 gradi.