Altroconsumo: il lockdown ha ridotto del 41% lo spreco di cibo

Rimanere in casa forzatamente a causa dell’emergenza sanitaria per il coronavirus ha permesso al 41% degli italiani di ridurre lo spreco di cibo. Lo rileva un’indagine di Altroconsumo, che sarà presentata domani in occasione della giornata internazionale della consapevolezza sugli sprechi alimentari.

Gli intervistati spiegano che le abitudini casalinghe sono cambiate anche grazie a comportamenti più attenti. Ad esempio, il 38% ha compilato più spesso la lista della spesa, il 37% pianificava i pasti in modo metodico e il 32% riutilizzava gli avanzi. Potrebbe essere utile, inoltre, anche scegliere un tipo di supermercato più conveniente.

Mentre nella prima parte dell’anno solamente il 42% degli italiani aveva dichiarato di non sprecare cibo in casa, ad aprile il dato è salito fino al 68%. Numeri che non stupiscono, però, considerato l’obbligo di rimanere in casa in via preventiva.

Perché sprechiamo così tanto cibo?

I dati di Altroconsumo parlano chiaro. La metà degli italiani (che hanno risposto al questionario, ndr) prima di fare la spesa non ha l’abitudine di pianificare i pasti per i giorni successivi, il 33% di compilare la lista della spesa e il 22% di controllare cosa si ha già in casa.

Non solo, una famiglia su quattro dichiara di comprare spesso alimenti che non aveva previsto; quasi 1 su 10 compra troppo cibo a causa delle promozioni e il 7% per acquisti di impulso.

Anche una pianificazione superficiale dei pranzi e delle cene può aumentare le occasioni di spreco alimentare. Il 20% degli intervistati infatti dichiara di gettare il cibo perchè “ne ha acquistato troppo“.

Fine lockdown, si spreca al ristorante

Finito il periodo di quarantena forzata in casa, però, si torna a mangiare fuori, al ristorante, e anche in questo caso si spreca. Tre italiani su quattro infatti, dichiarano che non possono ordinare porzioni ridotte nella maggior parte dei bar e ristoranti che frequentano con il risultato che al 48% capita di lasciare del cibo nel piatto.

In questo caso sarebbe utile chiedere di poterlo portare a casa, ma solo 1 su 4 chiede sempre o spesso di poterlo portare via. Perché? Per il 57% perchè ne rimane troppo poco; per il 46% per imbarazzo e per il 29% per scomodità.

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