Gli scienziati dell’Università di Hokkaido e di Toppan hanno sviluppato un test che rileva l’Alzheimer tramite un semplice esame del sangue.
Fino a questo momento la diagnosi per l’Alzheimer era stata possibile tramite un esame al cervello dopo la morte, oppure in vita tramite il rilevamento di l’accumulo di beta amiloide nel cervello. La svolta arriva dal Giappone.
Alzheimer, scienziati giapponesi propongono diagnosi con esame del sangue
E’ in fase di sperimentazione sull’uomo il nuovo metodo proposto dall‘Università di Hokkaido e di Toppan. Gli scienziati giapponesi infatti avrebbero trovato un modo per diagnosticare l’Alzheimer che rivela l’accumulo di beta amiloide nel cervello. Un metodo innovativo, che farebbe risparmiare soldi e tempo ai pazienti.
Al momento infatti la diagnosi di Alzheimer è cosa assai complicata e costosa. L’equipe di medici ha pubblicato di recente i risultati degli esperimenti su Alzheimer’s Research & Therapy, rinomata rivista di pubblicazioni mediche.
Nel mondo sono 55milioni le prepone che hanno sviluppato una forma di demenza, mentre in Italia si va sopra il milione di casi. Un numero che entro il 2030 si avvicinerà invece a 1,6 milioni. Nel dettaglio, proprio il 60, 70% dei pazienti che soffrono di demenza sono affetti da Alzheimer.
Alzheimer, cosa rileva il nuovo test
La malattia come risaputo attacca i più anziani, e si sviluppa a partire dai 65 anni nella maggior parte dei casi, anche se in qualche caso ci potrebbe anche essere un esordio giovanile.
La neurodegenerazione, appunto causata dalla formazione di alcune placche di proteine beta-amiloide, potrebbe essere individuata da un semplice esame del sangue.
Sempre i ricercatori di Yuyama in precedenza avevano dimostrato che il beta-amiloide nel cervello era associato agi esosomi, vescicole extracellulari, ossia sacche che svolgono un ruolo fondamentale nella comunicazione dei neuroni, in quanto trasportano messaggi alle cellule.
Dunque proprio gli esosomi sono stati consideri biomarcatori per le demenze. La squadra di ricercatori ha così sviluppato un test che sarebbe in grado di rivelare la concentrazione di esosomi da una piccolissima quantità di sangue, dunque tramite esame del sangue.
Il test rivela infatti segnali fluorescenti emessi dalla scissione degli esosomi leganti l’Aβ. Test che adesso è già iniziato sugli uomini. La sperimentazione sugli uomini arriverà dopo gli esperimenti sono già stati proposti sui tipi, sui quali con morbo di Alzheimer l’Aβ si accumulava nel cervello con l’aumento dell’età.