A 23 anni Bagnis conquista il primo argento mondiale in carriera che è anche la prima medaglia individuale a livello iridato per l’Italia nello skeleton.
Solo quattro anni fa si è avvicinato allo slittino dopo un passato sul giro di pista nell’atletica leggera. Sarà una carta importante per i Giochi di Milano Cortina nel 2026.
Il ghiaccio regala una grande gioia ai colori azzurri in una specialità in cui l’Italia, fino a oggi, non ha mai avuto una grandissima tradizione al contrario di altre discipline come sci o pattinaggio. Amedeo Bagnis ha vinto l’argento ai Mondiali di skeleton in corso sul catino naturale (l’ultimo esistente al mondo) di St. Moritz in Svizzera. Si tratta della prima affermazione individuale a podio a livello iridato per il nostro Paese in questa disciplina. Il 23enne di Casale Monferrato scrive così una nuova trionfante pagina dello sport italiano nelle discipline invernali.
Da notare come questa pista porti particolarmente bene ai colori azzurri, in quanto nel lontano 1948 Nino Bibbia vinse nella stessa disciplina l’oro olimpico, ossia il primo titolo di sempre a cinque cerchi per un italiano nell’edizione invernale dei Giochi.
La gara si è svolta su due giorni per un totale di quattro manche. Alla fine a spuntarla è stato il britannico Matt Weston che si è laureato campione del mondo in 4’28”71. A 1”79 di distanza, che per lo skeleton non è poco, il portacolori azzurro è salito sul secondo gradino del podio conquistando così la sua prima medaglia mondiale e la prima assoluta anche per l’Italia a livello individuale. Al bronzo il sudcoreano Seunggi Jung con un ritardo di 2″46 dal vincitore.
Dopo la prestazione il neo vicecampione mondiale ha rilasciato un commento attraverso i canali federali. “È stato veramente difficile, perché il risultato al termine delle due manche iniziali era inaspettato, si trattava di una situazione a cui non ero abituato. Sono riuscito a dormirci ugualmente sopra, al momento giusto ho dato tutto quello che avevo in corpo per rimanere davanti“. Dopo i ringraziamenti di rito, un auspicio: “Spero di essere il nome nuovo dello skeleton, tutto si può fare se lavoriamo con la giusta determinazione”, ha detto Bagnis.
L’Italia trova così un prezioso atleta quando sarà tempo dei Giochi olimpici invernali di Milano e Cortina nel 2026. Amedeo Bagnis nasce come corridore dei 400 metri sulla ben diversa pista di atletica leggera. Poi quattro anni fa decide di passare allo skeleton quasi per caso, per sua stessa ammissione. In pochissimo tempo è riuscito a trovare la giusta dimensione con lo slittino, conquistando il titolo italiano estivo di spinta e quello italiano poco dopo. Il primo acuto internazionale è stato nel 2022 ai Mondiali juniores.
Sulla pista di Innsbruck ha infatti vinto il bronzo a livello giovanile prima del grande salto tra gli assoluti. Nonostante la giovane età, ha avuto modo anche già di fare una prima esperienza olimpica a Pechino lo scorso anno quando ha chiuso in undicesima posizione. Risulta essere tesserato per il Bob Club Cortina.
Nello skeleton, come si diceva, l’Italia è solo agli inizi. Scorrendo l’albo d’oro, infatti, troviamo che l’unica altra volta in cui c’è stato un podio azzurro è stato nel 2020 con un bronzo mondiale nella gara a squadre. In quell’occasione a vincere erano stati Mattia Gaspari e Valentina Margaglio a Altenberg. Proprio Gaspari oggi ha chiuso la sua gara al settimo posto. Un buon rientro a alti livelli dopo aver subito un gravissimo infortunio al tendine d’achille.
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