E’ morto a Dubai, Amedeo Matacena, l’ex parlamentare di Forza Italia, stroncato da un infarto a 59 anni. Era latitante negli Emirati Arabi da circa dieci anni. Condannato a tre anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa aveva deciso di scappare dal nostro Paese.
A dare conferma della morte prematura dell’ex imprenditore, sono stati i suoi avvocati Marco Tullio Tutino, Enzo Caccavari e Renato Vigna. Colpito da un infarto non ha avuto scampo nonostante la corsa in ospedale.
Aveva compiuto 59 anni proprio ieri. A Dubai si trovava con la sua attuale moglie Maria Pia Tropepi. Si era risposato da poco con la ex modella e medico chirurgo. Si trovava con lei, infatti, quando è stato colto da malore.
Sarebbe stata proprio lei, poi, ad accompagnarlo in ambulanza in ospedale a seguito dell’infarto, Amedeo Matacena, però, non ha fatto in tempo ad arrivarci, morto in ambulanza durante il trasporto.
Era stato condannato a tre anni di reclusione dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria, nell’ambito della inchiesta denominata Olimpia, per concorso esterno in associazione mafiosa.
L’indagine nata negli anni novanta portata avanti dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria, una inchiesta volta a smascherare i rapporti tra mafia e politica.
Al centro dell’indagine i rapporti tra politica e ndrangheta che sfociano nella “seconda guerra di ndrangheta”. Le maggiori vicende sanguinose di quegli anni sono, infatti, legate, proprio, a questa guerra. Con l’omicidio del boss Paolo De Stefano ad opera di alcuni scissionisti.
Amedeo Matacena ex deputato di Forza Italia, senza più l’immunità parlamentare è coinvolto e travolto da questa inchiesta. Figlio dell’imprenditore morto nel 2003, di cui portava lo stesso nome e cognome, creatore della società Caronte.
Società che si occupava della gestione dei servizi di traghetto dello stretto di Messina e presidente della Reggina calcio. Di tutt’altra pasta, invece il figlio, Amedeo Junior, attivissimo in politica.
Uno dei primi ad essere eletti con il neo Partito di Berlusconi, Forza Italia, nel 1994. Deputato fino al 2001 quando, inaspettatamente, non viene ricandidato.
Nell’inchiesta viene accusato di legami con la cosca Rosmini, dai quali ottiene appoggio elettorale. Dopo i processi ed i vari ricorsi e controricorsi, nel 2014 arriva la condanna a tre anni di reclusione.
Senza più via di scampo, l’imprenditore ex deputato di Forza Italia, si rifugia a Dubai vivendo in latitanza, fino ad oggi stroncato da infarto.
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