[didascalia fornitore=”Ansa”]Ansa – Veronica Pivetti alla presentazione dell’undicesima edizione di ‘Amore criminale. Storie di femminicidio'[/didascalia]
L’edizione 2018 di Amore Criminale è iniziata tra le polemiche e una richiesta di chiusura da parte della senatrice Francesca Puglisi che ha inoltrato un reclamo alla Rai affinché il programma che racconta alcuni casi di violenze sulle donne possa essere immediatamente interrotto. Ma quali sono le motivazioni che hanno spinto il membro del Senato ad intervenire?
La parlamentare Puglisi, in realtà, ha preteso la chiusura di Amore Criminale 2018 facendosi portavoce delle richieste che provengono dai centri antiviolenza che accusano un certo tipo di programmi di generare emulazione tra il pubblico da casa. ‘La trasmissione Rai Amore Criminale, va chiusa’ – ha esordito a lettere cubitali su Facebook la senatrice, sottolineando come la stessa richiesta sia stata già avanzata ‘in occasione dell’audizione in Commissione di Inchiesta della Presidente Maggioni’. Una proposta che, evidentemente, non è stata accolta e che, adesso, torna nuovamente alla ribalta.
Dal punto di vista della politica e dei centri antiviolenza, dunque, trasmissioni come Amore Criminale scatenerebbero degli impulsi emulativi in alcuni soggetti particolari.
‘Romanzare crimini efferati come il femminicidio di questa sera’ – prosegue la Puglisi dopo la messa in onda della prima puntata di Amore Criminale 2018 – ‘Contribuisce a rafforzare insani propositi emulativi di coloro che, incapaci di dare un senso alla propria esistenza, credono di poter approdare all’immortalità mediatica tramite la distruzione propria e altrui’.
La richiesta alla Rai, dunque, arriva forte e chiara, ma la polemica scatenata dalla senatrice sulla trasmissione non è l’unica nata in seguito al primo appuntamento con la nuova edizione di Amore Criminale.
La presenza di Veronica Pivetti come conduttrice di Amore Criminale 2018 al posto di Asia Argento, ha sollevato non pochi dubbi in merito alle decisioni della Rai.
A riguardo, è stato proprio il direttore di Rai 3, Stefano Coletta, a motivare in un’intervista a Davide Maggio tale scelta: ‘[…]E’ inutile negare che gli ascolti dell’ultima edizione con Asia Argento non erano in linea con gli obiettivi di rete’ – ha esordito, senza nascondere l’incidenza dal caso Weinstein sulle decisioni dei vertici di Viale Mazzini.
‘[…] Al di là di questo, il coinvolgimento di Asia sulla storia americana era stato talmente troppo che mi sarebbe sembrato di approfittare di questo dibattito’ – ha asserito Coletta che, tuttavia, ha spiegato di aver voluto dare un taglio meno ‘noir’ alla trasmissione optando per un personaggio più popolare come la Pivetti.
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