Custodita nel Louvre di Parigi, Amore e Psiche di Canova è una delle statue più ammirate del museo. Scopriamo perché.
Amore e Psiche è una statua realizzata in marmo bianco, tra il 1787 ed il 1793 dallo scultore italiano Antonio Canova.
Nella scultura viene ritratto il momento esatto in cui i due innamorati che danno il nome alla statua, possono finalmente ricongiungersi dopo essere stati tanto tempo lontani.
Oggi, la scultura è custodita nel museo del Louvre di Parigi e, non appena le persone entrano nella sala in cui è esposta, vengono rapiti dalla delicata dolcezza dei due innamorati che, benché siano scolpiti nel marmo, sono leggiadri e, in alcuni tratti, quasi trasparenti. Del resto, Antonio Canova ha studiato nei dettagli la posizione delle due figure che, grazie alla sua mano, sono state immobilizzate nell’infinito, nel loro abbraccio e le labbra che si sfiorano.
Quasi come se Psiche fosse stata immortalata da un’istantanea, si risveglia dal torpore del sonno e viene sorretta da Amore che la cinge e si avvicina per baciarla con estrema dolcezza.
Anche se nelle fotografie la scultura appare molto grande, misura soltanto 155x168cm. Tali dimensioni, consentono all’osservatore di girarci tutto attorno e ammirarla da più punti.
Inoltre, Antonio Canova ha levigato il marmo in modo tanto perfetto che, invece di sembrare pietra nuda e fredda, è molto morbido alla vista. Ciò permette ad Amore e Psiche di sembrare di essere fatti di carne. Ciò si traduce anche in volti molto espressivi. Levigato, lucente e bianchissimo, il marmo sembra dunque vivo.
Le ali di Amore, in un certo momento della giornata, possono sembrare quasi trasparenti. Ciò avviene perché l’opera d’arte è posta nei pressi della finestra. Quest’ultima, anche se è in parte oscurata per questioni di conservazione delle sculture contenute nelle sale, lascia passare la luce del sole.
Quest’ultima, colpendo le ali di Amore, le rende quasi traslucide poiché sono realizzate in marmo molto sottile. Si tratta di un fenomeno che, però, non tutti riescono a percepire. Del resto, la trasparenza può essere spesso confusa con il bianco candido del marmo che è quasi opalescente.
Alcune persone che sono state al Louvre molte volte hanno lamentato di non aver assistito a tale fenomeno. Altre, invece, sì e ne sono rimaste estasiate. Vale la pena recarsi ad osservare l’opera più volte durante il giorno se si ha la possibilità di girare a lungo per il museo.
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