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Ecco una notizia da leccarsi i baffi: Amy Adams sarà Janis Joplin in un biopic sulla leggendaria cantante rock scomparsa a 27 anni (anche lei fa parte del tristemente noto Club dei 27) nel 1970. E si prevede una produzione in grande stile visto che la regia è stata affidata a Jean-Marc Vallée del pluripremiato Dallas Buyers Club.
Inizialmente si pensava che il film, il cui titolo provvisorio è Get It While You Can, dovesse dirigerlo Lee Daniels, ma alla fine la scelta è caduta sull’emergente Vallée, che per la stesura dello script si avvarrà di Craig Borten e Melissa Wallack, già con lui nella pellicola che ha portato all’Oscar Matthew McCounaghey e Jared Leto. Da quel che si mormora, le riprese del film biografico su Janis Joplin inizieranno a metà del prossimo anno, dopo che il regista canadese (atteso a breve nei cinema con l’intrigante Wild, presentato in anteprima al Torino Film Festival 2014) avrà terminato le riprese del nuovissimo dramma romantico Demolition, con Jake Gyllenhaal e Naomi Watts.
Amy Adams desiderava da anni di interpretare Janis Joplin (ci ricordiamo una sua intervista a riguardo del 2010) e ora potrà finalmente realizzare il suo sogno, a coronamento di un periodo della sua carriera assolutamente incredibile: strepitosa a inizio anno in American Hustle (per cui ha ottenuto la quinta nomination agli Oscar) ma anche nell’ottimo Lei (Her) di Spike Jonze, la vedremo tra poche settimane nell’attesissimo Big Eyes di Tim Burton e poi a maggio con Story of Your Life di Denis Villenueve. E nel frattempo, giusto per non farsi mancare nulla, sta vestendo nuovamente gli iconici panni di Lois Lane in Batman v Superman: Dawn of Justice, che uscirà nel 2016. Nel biopic su Janis Joplin sarà la stessa Amy Adams a cantare i brani più famosi della rocker ‘maledetta’.
Nata in Texas il 19 gennaio 1943 e morta a Hollywood il 4 ottobre 1970, Janis Joplin fu il primo grande personaggio femminile nella storia del rock. Conosciuta soprattutto per l’intensità delle sue interpretazioni, condivise e supportò gli ideali di libertà, uguaglianza ed emancipazione che caratterizzarono il movimento hippy nel periodo del ’68. Partecipò a tutti i grandi raduni rock dell’epoca, da Woodstock al concerto in memoria di Martin Luther King, prima di spegnersi a causa di un’overdose di eroina appena 16 giorni dopo il decesso di Jimi Hendrix.