Ancora un appuntamento dedicato all’analisi grammaticale. Questa settimana ci dedichiamo ancora una volta al modo indicativo, andiamo a scoprire insieme il trapassato remoto. In linea generale possiamo dire che nella lingua italiana quando dobbiamo definire delle azioni concluse, che non abbiano alcun rapporto con il contemporaneo, normalmente facciamo uso della voce ‘trapassato’. Abbiamo due tipi di trapassato: il trapassato prossimo e il trapassato remoto.
Si tratta in pratica delle voci più anziane del passato prossimo e del passato remoto. Ma mentre il trapassato prossimo indica un evento trascorso in un passato che non ha nulla a che vedere col presente, ma che non è precisamente collocabile, ecco che per definire un trascorso ben identificabile possiamo usare il trapassato remoto il quale colloca l’evento narrato in un tempo decisamente antecedente a quando utilizziamo il passato remoto.
Formare il trapassato remoto è semplice: si usa in pratica il passato remoto dei verbi ausiliari essere o avere, associati al participio passato della voce verbale che deve essere coniugata. Volete qualche esempio? Eccoli: ‘Non appena ebbi mangiato, mi venne subito fame di nuovo’; ‘Solo dopo che il libro venne comprato, mi accorsi che mancavano delle pagine’.
Tendenzialmente nella lingua parlata si usa pochissimo il trapassato remoto, già non usiamo mai il passato remoto, figuriamoci il trapassato! Un tempo si utilizzava molto, mentre adesso, anche nella lingua scritta questa particolare forma verbale si usa per lo più nelle subordinate, ma ci devono essere delle ben precise condizioni affinché queste voci verbali possano essere utilizzate correttamente:
– il verbo della frase principale deve essere rigorosamente al passato remoto (‘Il giorno che stesti male, non andasti a scuola’)
– la frase deve avere funzione temporale, deve contenere in pratica espressioni come non appena, dopo che, quando… (‘Solo dopo che i parenti furono andati via, potei mettermi a leggere’)
Queste locuzioni temporali ben si prestano ad essere affiancate al trapassato remoto, tuttavia, tranne che in alcuni rari e aulici casi della lingua scritta, praticamente è caduto in disuso. Anche nei giornali e nelle riviste si usa pochissimo. Ricordandoci che il trapassato remoto esiste come tempo verbale solo nel modo indicativo, andiamo a dare uno sguardo alla sua coniugazione:
Io ebbi mangiato
Tu avesti mangiato
Egli ebbe mangiato
Noi avemmo mangiato
Voi aveste mangiato
Essi ebbero mangiato
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