Eccoci di nuovo qui alle prese con il nostro appuntamento dedicato alla grammatica italiana e all’analisi grammaticale. Questa settimana abbiamo deciso di parlare di un’altra categoria di pronomi, i pronomi dimostrativi. Visto che si distinguono in pronomi dimostrativi determinati e in pronomi dimostrativi indefiniti, abbiamo deciso per una maggior chiarezza di scindere l’argomento in due: quindi questa settimana parleremo della prima categoria, la prossima ci dedicheremo alla seconda. In linea generale, i pronomi dimostrativi sono una sottoclasse della più grossa categoria dei pronomi, di cui abbiamo già parlato riguardo a quelli personali e possessivi.
Come abbiamo ampiamente già visto, la classe dei pronomi rappresenta una parte variabile del discorso, normalmente si sostituiscono al nome o ad altri elementi della proposizione. Nel caso particolare dei pronomi dimostrativi, questi agiscono sul concetto di spazio e tempo percepiti sempre in rapporto alla posizione di ciò di cui si parla nella frase.
I pronomi dimostrativi sono:
– questo, codesto, quello, stesso, medesimo
– questi, quegli, costui, costei, costoro, colui, colei, coloro
– ciò, ne, lo, ci
E’ da sottolineare come questi svolgano una doppia funzione nella lingua italiana, in quanto sono già presenti nella categoria degli aggettivi. Si usano tuttavia come pronomi quando devono far riferimento a un nome che non è presente nel contesto di cui parliamo. Ci sono alcune caratteristiche particolari da ricordare quando si usano alcuni pronomi dimostrativi:
– questo può indicare una persona o una cosa nell’immediata vicinanza della persona che parla, esempio: Mi piacciono entrambi i libri, ma sceglierò questo
– codesto indica sempre una persona o una cosa che si trova vicina alla persona che ascolta, esempio: Questo libro è di Alice, il tuo è codesto (ovvero il tuo è quello)
– quello, invece, indica una persona o una cosa lontana da chi parla e da chi ascolta, esempio: Questo libro è più economico, ma quello è più interessante
Per quanto riguarda i pronomi stesso e medesimo, essi si pospongono sempre ad altri pronomi, soprattutto a quelli personali (loro stessi, io medesimo, lei stessa, colui medesimo…). Tale normalmente viene anteposto, anche se non è una regola fissa: tale uomo, tale sventura… Anche il pronome personale esso, quando usato in funzione di sostantivo, o nel senso di ‘medesimo’ o, talvolta, di aggettivo, rientra nella schiera dei pronomi dimostrativi di categoria determinata e viene preferito ai pronomi quello, codesto, quella per richiamare una persona o una cosa in maniera meno rigida. Esempio: Chi sono essi? (in funzione di sostantivo) oppure La vita ci mette anch’essa alla prova (in funzione di ‘medesimo’ – essa medesima) oppure Si legge per amore della cultura propria: si legge, si viaggia, si impara per arricchire essa cultura (in funzione di aggettivo, si premette però al nome già menzionato nella parte principale della frase).
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