Anastasio parla della citazione di Mussolini nella sua mail: “Era una provocazione”

Il manager Claudio Anastasio spiega che la citazione di Mussolini, usata nella mail, era una provocazione. Ecco cosa riporta Repubblica.

Claudio Anastasio
Claudio Anastasio – Nanopress.it

Dopo aver consegnato la lettera di dimissioni dalla guida della società pubblica 3-I S.p.A, Claudio Anastasio ha spiegato che la citazione di Benito Mussolini, presente in una e-mail inviata agli altri membri del Consiglio di Amministrazione, era, come riporta Repubblica, “una provocazione“. Nello specifico, nella mail Anastasio ha citato il discorso che pronunciò il Duce dopo l’omicidio di Giacomo Matteotti. Un errore di cui si prende tutte le responsabilità, chiedendo scusa agli Italiani. Di seguito, le sue parole in merito alla vicenda.

Anastasio parla della citazione di Mussolini nella sua mail: “Una provocazione”

Claudio Anastasio fa luce sulla vicenda che a portato alle sue dimissioni dalla società pubblica S.p.A, spiegando che la citazione del discorso di Mussolini, pronunciato in Parlamento dopo l’assassinio di Matteotti, presente in una sua mail inviata agli altri membri del Cda, voleva semplicemente fungere da “provocazione”, secondo quanto riporta Repubblica.

Mussolini
Il Duce, Benito Mussolini – Nanopress.it

Tale menzione, dunque, avrebbe avuto lo scopo, secondo quanto da lui stesso dichiarato e riportato dal quotidiano italiano, di “stimolare l’attenzione del Cda di fronte a una gara da un miliardo di euro“.

Una leggerezza che, però, è stata oggetto di forti critiche, tanto da richiedere le dimissioni dalla società. Come ha spiegato lo stesso Anastasio a Repubblica, si è trattato di un errore “gravissimo e non giustificabile” e che le dimissioni che sono conseguite erano “giuste e doverose“.

Nessuna giustificazione da parte del manager

Come lui stesso ha sottolineato, avrebbe potuto trovare delle spiegazioni alternative che giustificassero le sue azioni, ad esempio “di essere stato hackerato” come evidenzia hanno fatto, in passato, tanto esponenti della politica.

Si prende, dunque, l’intera responsabilità dell’accaduto, evitando di scaricare le colpe eventualmente a “un’intelligenza artificiale” che avrebbe potuto scrivere il testo della mail in maniera autonoma: “Mi sono assunto le mie uniche responsabilità che merito”, ha detto.

Inoltre, Anastasio porge le proprie scuse al popolo italiano e al Governo, in quanto ha dato vita a “una comunicazione così riservata, seppur in senso provocatorio“.

Secondo quanto si può leggere su Repubblica, Rachele Mussolini, nipote del Duce, ha spiegato che Anastasio è un amico di famiglia ma che, nonostante la stima che li lega, “ha commesso un imperdonabile errore” e che non aveva bisogno di utilizzare citazioni altrui, in quanto “A Claudio non manca la dialettica“.

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