Il costo della pizza sta aumentando di circa il 30% a causa di un’impennata dei prezzi degli ingredienti principali.
Parliamo in particolare della mozzarella e della farina. Rispetto a un anno fa l’aumento è davvero considerevole e supera di gran lunga il tasso di inflazione al 12,3% il mese scorso.
È forse il piatto più famoso in Italia, nonché il più imitato al mondo. Parliamo della pizza, proposta in centinaia di varianti ma tutte con un comune denominatore: gli ingredienti di qualità.
E per i pizzaioli che non vogliono rinunciare a fornire un prodotto buono e genuino alla propria clientela, la notizia non è buona perché gli ingredienti principali di un piatto tanto semplice quanto sfizioso, stanno riscontrando degli aumenti vertiginosi.
Oltre al costo dell’energia che sta facendo soffrire le industrie alimentari e i piccoli punti vendita, l’inflazione continua a pesare anche su altri fronti, come una tassa silenziosa che grava sui beni di primo consumo, i particolare nei piccoli sfizi a cui gli italiani non vogliono rinunciare.
Prendendo in esame la pizza, possiamo dire che di questi tempi è diventato un bene quasi di lusso. Il costo di uno dei piatti preferiti in Italia e all’estero è aumentato di circa il 30% rispetto alle stime di un anno fa, come ha rilevato una recente indagine di Bloomberg, multinazionale che si occupa di news in tutti i settori.
E se molti criticavano fino a poco fa alcuni ristoratori, soprattutto i nomi famosi che potevano permettersi di proporre una pizza a prezzi esorbitanti che sfioravano i 100 euro, forse dovranno ammettere che questo bene “semplice” è diventato molto caro per coloro che lavorano nel settore, di conseguenza anche per chi siede a tavola e aspetta di mangiare la sua preferita.
Assipan Confcommercio ha sottolineato che questo rialzo è dovuto anche e soprattutto alle speculazioni. Il presidente dell’Associazione Italiana Panificatori, Antonio Tassone, ha precisato che ad aumentare maggiormente sono le farine e per ora non si riscontrano riduzioni dei prezzi, quindi si resta sui livelli che hanno visto crescere il costo della materia prima fino al 33%.
“Ad esempio, la farina costava 55 euro al quintale nel gennaio del 2022, a un anno di differenza ne costa mediamente 73. tutto questo si riflette sul costo dei prodotti finiti, fra i quali anche la pizza”.
Tassone non ha solo parlato di un aumento della farina, che determina prezzi più alti per tutti i prodotti da forno, ma si è concentrato in particolare sulla pizza poiché contiene diversi altri ingredienti di base che hanno visto un aumento di prezzo.
A incidere molto sul costo infatti è anche l’aumento dei prezzi di altri ingredienti, fra i principali: pomodori pelati all’80% in più, mozzarella al 25% e olio di oliva al 15%.
L’unico modo per frenare questa corsa dei prezzi potrebbe essere un accordo di filiera che punti a tutelarne l’andamento favorendo quindi il consumo di questo prodotto tipico della tradizione italiana che con il tempo purtroppo si sta perdendo per l’introduzione di ricette e modalità di preparazione e cottura che arrivano da fuori i confini nazionali.
La pizza è un prodotto tipico italiano che tale deve rimanere e sebbene subisca diverse influenze da ogni parte del mondo, rimane il prodotto per eccellenza del nostro territorio a cui purtroppo diversi stanno rinunciando per i prezzi proibitivi.
Negli aumenti in corso c’è anche la speculazione perché non c’è una mancanza della materia prima dall’origine di tutto ciò, che potrebbe far pensare che la difficoltà nel reperire gli ingredienti, li faccia aumentare di prezzo.
Bloomberg ha addirittura messo a punto un indice chiamato Pizza Margherita Index, che parla di aumenti shock, elaborato poi da Istat e ministero dell’Economia. Questo prende in considerazione i prezzi degli ingredienti basilari: olio di oliva, farina, pomodori e mozzarella.
È stato poi ipotizzato il consumo di elettricità necessaria per cucinare una pizza con un forno elettrico domestico e si è evinto che anche il prodotto preparato in casa è aumentato, anche se solo del 9%.
Scegliere quindi un prodotto già pronto, semplicemente da scongelare? Oppure tenere duro e non rinunciare alla bontà delle cose genuine preparate da mani sapienti?
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