Il Gp dell’Arabia Saudita, il secondo di questo mondiale di Formula 1, incorona ancora una volta la Red Bull. Non è il solito Max Verstappen a vincere nel circuito di Jedda, ma il suo compagno, Sergio Perez, rimasto prima per tutta la gara. L’olandese, che doveva recuperare qualche posizione per il cambio motore e quindi per la partenza lontana dal pit stop, arriva comunque secondo, davanti sicuramente alle monoposto della Ferrari.
La Rossa di Maranello, che pure partiva in quarta posizione con Carlos Sainz, e Charles Leclerc più lontano per lo stesso motivo del due volte campione del mondo, è arrivata sesta con lo spagnolo e settima con il monegasco. In terza posizione, poi, il veterano Fernando Alonso, l’ex ferrarista in sella alla sua Aston Martin, è arrivato prima delle due Mercedes, soprattutto quella di Lewis Hamilton.
Nel Gp dell’Arabia Saudita vince Perez, ma che rimonta di Verstappen. Male la Ferrari, e male Sainz
Il secondo Gran Premio della stagione automobilistica, quella della Formula 1 per intenderci, torna ad avere il sapore del rimpianto per la Rossa di Maranello. Pur partendo dodicesima con Charles Leclerc e quarta con Carlos Sainz, la Ferrari non riesce ancora a reggere i ritmi di una Red Bull che ha fatto doppietta, per la seconda volta di fila. Se in Bahrein era stato Max Verstappen ad avere la meglio, nel circuito di Jedda a vincere è stato il compagno di squadra, Sergio Perez, ma l’olandese è comunque arrivato secondo, recuperando ben tredici posizioni nel corso dei 50 giri in Arabia Saudita.
Alle spalle dei due piloti che l’anno scorso le hanno fatto portare a casa il mondiale costruttori davanti al Cavallino Rampante, di molto distaccato, c’era uno che in Italia, e sulla monoposto rossa c’è stato parecchio: Fernando Alonso. Il veterano della Formula 1, che partiva accanto al messicano, con la sua Aston Martin, è scivolato in terza posizione, e ha anche rischiato una penalizzazione, ma è riuscito comunque a garantirsi un posto sul gradino più basso del podio.
Quanto ai due “Carli”, lo spagnolo perde due posizioni e arriva sesto, mentre il monegasco ferma la sua rincorsa in settima posizione, davanti a loro ci sono i due Mercedes, prima George Russell poi il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton. Il britannico riesce a scalare due posizioni, anche grazie al forfait dell’altro pilota dell’Aston Martin, Lance Stroll.
Le parole di Leclerc e Sainz al termine del secondo Gp di Formula 1
Leclerc non nasconde l’amarezza a fine gara, e lo fa perché ha capito, solo dopo due Gran Premi, che la sua SF-23 non può tenere il passo delle Red Bull e, se non bastasse, si trova a inseguire anche l’Aston Martin e la Mercedes. “Il primo run di gara è stato buono – ha detto -, è stato fatto un buon lavoro con la gestione della gomma, che era la preoccupazione principale perché tutti erano partiti con la media. Poi però con le hard, se non sei forte sul passo, non c’è niente da fare. Negli ultimi giri mi sono detto di portare la macchina a casa, non si poteva fare di più“.
Certo, per il monegasco c’è ancora da lavorare, specialmente per arrivare all’obiettivo che è la vittoria. Nessuna doccia fredda, però, perché per lui “non è una sorpresa onestamente, dopo il Bahrain sapevamo di essere indietro come degrado, credevo fossimo più vicini sul passo gara su questa pista. Ora abbiamo l’Australia e poi tre settimane in cui speriamo di trovare qualcosa. In cosa siamo differenti rispetto alla Red Bull? Loro sono più veloci in rettilineo e in curva, rispetto agli altri dobbiamo analizzare“, ha spiegato ancora.
Quanto al suo compagno di squadra, il copione non cambia: “Nel secondo stint di gara con le gomme ho fatto il massimo, ma lì si vede che siamo un passo indietro e dobbiamo migliorare. Sono già due piste diverse, con asfalti diversi, confermano che abbiamo bisogno di sviluppi. Arriveranno, ma serve tempo, per il momento la situazione è questa“, ha commentato Sainz. “Quarta forza una sorpresa? Sì, è una sorpresa, anche perché dopo il venerdì pensavamo di avere il passo per il podio. Invece sono state più veloci sia Mercedes, sia Aston Martin e dobbiamo capire perché. C’è lavoro da fare“, ha poi concluso lo spagnolo.