Anche Pierluigi Diaco si è voluto collocare sulla scia delle innumerevoli persone che hanno avuto da dire e ridire sul tema Fedez-Rosa Chemical-bacio sanremese. Del resto, la kermesse ha lasciato quest’anno almeno un paio di strascichi: uno sono loro, l’altro invece è Blanco e il “rosa-gate”. Il conduttore, però, ha spostato la lente di ingrandimento (anche) su un altro dibattito: quello sulle unioni civili.
Pierluigi Diaco, celebre conduttore di BellaMa’, ha voluto dire la sua sull’ormai celebre bacio tra Fedez e Rosa Chemical sul palco dell’Ariston. Vi avvisiamo: le sue parole non sono state affatto dolci, anzi.
“Vuoi condurre tu?” Pierluigi Diaco sui social divenne, qualche tempo fa, famosissimo per questo suo modo di dire ricorrente, che potremmo definire più che altro quasi un suo slogan (per così dire). Adesso, però, sia chiaro: non parleremo di lui per questo, ma per alcune dichiarazioni che ha rilasciato di recente. Indovinate su chi e cosa? Fedez, Rosa Chemical e il loro bacio pubblico all’Ariston. Che strano, penserete, del resto il loro gesto è passato così in sordina.
Il conduttore si aggiunge insomma alla fitta schiera di persone – note e non – che hanno voluto dare pareri (non richiesti) sui due cantanti. La domanda continua a essere sempre la stessa: la loro voleva essere un’affermazione della loro libertà oppure una mera strumentalizzazione di un tema caldo come quello dell’identità di genere? Probabilmente anche in questo caso in medio stat virtus: da un lato forse per Rosa Chemical era un modo per far capire che se ne frega (si può dire frega, oppure rischiamo di scatenare l’ira funesta di Diaco?) dei giudizi, delle critiche, delle polemiche, soprattutto alla luce del fatto che la sua stessa partecipazione era stata contestata in primis da alcuni politici, dall’altro forse era anche semplicemente un mezzo per farsi notare. Del resto, chi poteva dargli visibilità più di Fedez? Sì, perché si può amare oppure odiare, ma il rapper resta uno dei personaggi italiani più chiacchierati in assoluto, complice anche la moglie, con cui ha dato vita ai Ferragnez, ma anche a The Ferragnez, divenuto una serie, ma anche quasi un marchio. E Rosa Chemical lo sapeva benissimo, tanto che nel suo monologo a Le Iene lo ha definito esplicitamente “il cantante più famoso di Italia”.
A tutto questo possiamo aggiungere anche che tra i due artisti vi è un affetto sincero alla base, un’amicizia e quindi avranno pensato “ma sì, facciamolo tra di noi, che potrà mai succedere”. E invece (riportiamo in ordine sparso): Fedez ha litigato con la Ferragni, co-conduttrice proprio durante la finale, la sera in cui ha avuto luogo il bacio incriminato, i due sono finiti nel mirino della procura, dopo che Jacopo Coghe, della Onlus Pro Vita & Famiglia, l’ex Ministro della Famiglia Carlo Giovanardi e l’avvocato Valerio Cianciulli hanno presentato contro di loro un esposto, invocando gli articoli 527 e 529 del Codice Penale, incentrati in sostanza sul tema degli atti osceni (se vuoi saperne di più, clicca qui) e hanno ricevuto critiche praticamente da tutta l’Italia, compreso Renato Zero, che potremmo definire il pioniere della libertà, anche stilistica.
Soffermiamoci su quest’ultimo, perché le sue parole meritano di essere citate e ci danno tanti spunti di riflessione. L’artista ha espressamente affermato: “Mi sento di assolvere questi ragazzi che non riescono a trovare un’identità, il problema è di chi non dà loro i consigli giusti, di chi pensa che fare il cantante sia un mestiere improvvisato e che non ci sia una responsabilità verso il pubblico”. Renato Zero, quindi, ha “assolto” Fedez e Rosa Chemical, ma senza però ritenerli “innocenti” al 100%. Secondo lui, in pratica, la colpa andrebbe divisa tra loro, che non hanno compreso quanta responsabilità avessero verso il pubblico, e il loro staff (oppure comunque chi ha suggerito loro cosa fare, ammesso che qualcuno ci sia stato davvero), che a quanto pare non avrebbe dato loro giusti consigli.
L’artista poi ha aggiunto: “Comunque l’originale vince sempre. E vorrei ricordare che “Il triangolo” o “Mi vendo” sono state elucubrazioni divertenti, la canzone che mi rappresenta di più è “Il cielo””. Parafrasando la sua dichiarazione, entrambi gli artisti volevano semplicemente copiare chi li ha preceduti, pensando di poter fare qualcosa di “innovativo” che però innovativo non sarebbe potuto essere, perché risulta sempre un’imitazione, neanche ben riuscita a quanto pare tra l’altro. Ma non solo, perché a quanto pare Renato Zero ha voluto anche sottolineare quanto le sue “elucubrazioni divertenti” siano state sì importanti per la sua carriera, ma non l’abbiano comunque definita in toto. E come dargli torto: è riuscito in un’impresa che definire ardua è dire poco, quella di rompere gli schemi in un’epoca storica in cui erano rigidissimi, al punto che distruggerli sembrava impossibile.
Oggi non è solo lui a ritenere “stantie” certe iniziative: in un’epoca in cui ormai essere innovativi sembra quasi un dogma, l’originalità sta diventando quasi sempre banale e forse è davvero originale solo chi riesce a essere sempre e solo sé stesso. Sempre e solo sé stesso nel vero senso della parola, però, senza badare a quello che potrebbe pensare, dire, commentare la gente e senza modificare il proprio essere (e, soprattutto il proprio apparire) solo in favore di telecamera. E la chiudiamo qui.
Detto ciò, come dicavamo, anche Pierluigi Diaco ha detto la sua su Fedez e Rosa Chemical. Spoiler: le sue parole non sono affatto dolci.
Pierluigi Diaco ha rilasciato un’intervista a LaPresse di recente. Ovviamente il focus del discorso si è prontamente spostato su Fedez, Rosa Chemical e l’ormai chiacchieratissimo bacio di cui forse abbiamo anche un po’ tutti la testa piena.
Iniziamo a riportare una parte della dichiarazione del conduttore (forse la più gentile): “Trovo umiliante e ridicolo vedere il mondo dell’informazione andare dietro alle volgari provocazioni di Fedez. Ma chi è? Cosa rappresenta? Cosa dice di tanto interessante da sollevare un dibattito pubblico?”. In effetti qui ci permettiamo di dissentire perché alcune volte di cose interessanti da dire il rapper ne ha avute eccome, il problema però è forse il modo in cui a volte le dice, spesso tendente alla polemica. Non è che vuoi condurre tu Federico?
Il discorso però è un altro: perché tutto ciò che dice viene poi riciclato per settimane, se non mesi e diventa poi il fulcro di millemile dibattiti, interviste, programmi tv? Semplice: il suo nome crea “hype” (oppure audience per i boomer “all’ascolto”, che dir si voglia). Di lui a volte si parla semplicemente per cavalcare la cresta dell’onda (e molti personaggi dello spettacolo meno celebri di lui lo fanno molte volte), per far parlare di sé, perché quando si parla dei Ferragnez ormai tutti vogliono sapere.
Continuiamo ad analizzare le parole di Diaco: “Cantasse che gli viene pure bene: ha delle intuizioni felici. Per il resto più ridicolo di lui è un pezzo di Paese che gli regala attenzione e si misura con lui legittimando le sue puerili esternazioni. In Italia gli omosessuali si possono unire civilmente tant’è che io sono unito con il mio compagno. Che senso ha baciarsi in prima serata e inscenare un atto sessuale? Non è arte, quella è para***aggine acuta che, come tutte le cose fatte in cattiva fede, si trasforma in gratuita volgarità”.
Secondo Diaco, quindi, anche il tema delle unioni civili è stato portato all’estremo: come lui è legato da un vincolo (anche reale, non solo sentimentale) al suo compagno, allo stesso modo possono farlo tutte le coppie, quindi perché esasperare questo tema? Questo è l’assunto di base da cui è partito e, che sia condivisibile oppure no (considerando che in Italia di passi avanti in questo caso oggettivamente ce ne sono da fare e neanche pochi), è comunque rispettabile, perché di fatto un fondo di verità lo nasconde eccome.
Il succo però è sempre lo stesso: per quanto ancora dovremo sentir parlare di Fedez, Rosa Chemical e il loro bacio? Non è bastata la denuncia, la (presunta e mai confermata) crisi coniugale del primo con la moglie, le tante polemiche sollevate prima, durante e dopo Sanremo? Per quanto ancora tutti si sentiranno in diritto – e in dovere, chissà perché – di dire la loro su un gesto che alla fine non ha fatto del male a nessuno?
Nel frattempo magari Fedez per sicurezza, “chiedi subito scusa al pubblico” e “da domani una settimana in punizione”.
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