Ad Ancora due donne, madre e figlia hanno lasciato morire il proprio cane. Il piccolo animale è deceduto a causa dei troppi parassiti. Sanzionate entrambe con una multa di 30mila euro.
Le due donne hanno trovato il povero cane deceduto fuori casa, dunque lo hanno portato a fare un’autopsia dal veterinario per scoprire la causa della morte e se il colpevole fosse stato il vicino, con il quale non scorre buon sangue.
Purtroppo però il referto ha dimostrato che in realtà non si tratta di avvelenamento o altro. Al contrario la causa della morte sono stati i troppi parassiti che aveva il cagnolino, i quali hanno fatto sviluppare varie infezioni che hanno poi causato la morte.
Dunque il povero cagnolino di Ancona, ha perso la vita a causa della noncuranza delle sue padrone. Il cucciolo infatti è stato abbandonato a se stesso. I parassiti, tra pulci e zecche lo hanno divorato internamente, fino ad impedirgli totalmente la respirazione.
Quando le padrone lo hanno trovato morto e lo hanno portato dal veterinario per un’autopsia, è saltata fuori la verità.
Le padrone sono state dunque denunciate dal professionista e di seguito è scattata un’ispezione dal parte dell’Asl all’interno dell’abitazione delle due donne, le quali vivono in una casa di campagna a Sassoferrato (Ancona).
Le forze dell’ordine, hanno scoperto che le due donne, la madre 75 anni e la figlia 44, tenevano un gran numero di cani al di fuori dell’abitazione. Questi infatti erano a stretto contatto contatto con la stalla e in generale vivevano in un ambiente molto sporco.
Per questo entrambe le donne furono accusate di maltrattamento e uccisione di animali. Ora un giudice ha confermato la condanna, accusando la madre 75enne di entrambi i crimini. La donna dovrà pagare una multa di 25mila euro.
Mentre la figlia è accusata solo di uccisione di animale, in quanto il cagnolino deceduto era registrato a suo nome e dunque lei ne aveva la responsabilità effettiva.
Il gesto e in generale il comportamento messo in atto da madre e figlia, fa rabbrividire. I cani diventano come familiari, dunque non si spiega come è possibile maltrattarli o abbandonarli a se stessi.
Sono esseri viventi e in quanto tali devono essere rispettati e curati nella maniera più adeguata. Per questi motivi comportamenti come quelli messi in atto dalle due donne vengono puniti severamente dalla legge italiana.
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