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Categories: Lifestyle

Andare al Gay Pride è cosa buona è giusta (e dovremmo farlo tutti)

Giugno è il mese del gay pride: in tutta Italia si organizzano vere e proprie marce sotto il simbolo della bandiera arcobaleno. Ancora oggi, purtroppo, si pensa che queste manifestazioni siano delle mere baracconate fatte di glitter e tacchi alti, e proprio per questo dovremmo parteciparvi tutti. Per rivendicare il diritto di amare senza se e senza ma.

[didascalia fornitore=”altro”]Photo by yoav hornung on Unsplash[/didascalia]

Ancora oggi, anno in cui il Gay Pride sfila in ben 26 città diverse d’Italia, si continua a pensarla come una manifestazione dedicata alla comunità LGBT e che non tocchi, in alcun modo, il mondo degli etero. Un errore gigantesco che, nella società moderna, si commette sempre più spesso: guardare il proprio orticello e non pensare che se gli altri stanno bene anche noi staremo meglio.

Proprio per questo tutti – adulti, bambini, single, coppie, famiglie e non solo – dovrebbero partecipare al Pride sotto un unico motto: #LoveIsLove.

Partecipare per difendere il diritto di essere una coppia senza paura di insulti, minacce o simili.

Partecipare per chi ha ancora paura di rivelarsi al mondo.

Partecipare per chi ha perso la vita pur di non nascondersi.

Partecipare per insegnare a chi c’è e a chi ci sarà che non ci sono differenze di colore, di etnie e di orientamenti sessuali.

Partecipare per insegnare alle nuove generazioni che le famiglie sono di tutti colori, arcobaleno o non.

Partecipare per dimostrare che sì, il mondo gay è fatto anche di lustrini, tacchi alti e drag queen ma che, alla fin fine, siamo tutti il vicino della porta accanto.

Partecipare per dire ‘grazie’ a chi ha lottato contro a tutto e tutti per ottenere quei diritti che fanno bene sia alla comunità gay che a quella etero.

Partecipare per dimostrare che le lotte possono essere fatte con il sorriso, con gli abbracci, con i baci.

Partecipare per smetterla di considerare atipiche le famiglie con due mamme, due papà, una sola mamma o un solo papà.

Partecipare per dimostrare che l’amore non appartiene a nessun simbolo politico.

[didascalia fornitore=”altro”]Photo by Levi Saunders on Unsplash[/didascalia]

Partecipare perché si nasce con un’orientamento sessuale, non lo si sceglie crescendo.

Partecipare perché se esistono le unioni civili lo si deve alla comunità LGTB.

Partecipare per metterci la faccia e dimostrare al mondo che siamo più forti dell’odio.

Partecipare per dimostrare che non ci saranno Family Day o Sentinelle che tengano.

Partecipare per rivendicare il diritto di amare in tutti i sensi.

‘It’s Human Pride’

Gaia Magenis

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