[veedioplatform code=”c813068f2d42f84f0e2a2726359b52f9″]
La testimonianza a un processo per un grave fatto di razzismo sta facendo impazzire la rete. Andrea Alongi è la nuova star del web grazie al video del suo interrogatorio nell’aula del tribunale di Parma per la vicenda di Emmanuel Bonsu, giovane studente di colore arrestato e picchiato da agenti della polizia municipale perché convinti che fosse un “palo” degli spacciatori. Il fatto in sé è molto grave, soprattutto in un paese ancora scosso dall’omicidio del nigeriano a Fermo, ma la testimonianza di Alongi è talmente surreale da risultare comica. Il giovane ha infatti raccontato ai giudici la sua versione dei fatti usando un linguaggio da strada, quotidiano, come se stesse parlando con gli amici, con un tono che stride con l’ufficialità di un aula di Tribunale: in soli 11 minuti il giovane smonta la ricostruzione fatta dagli agenti con una sincerità disarmante che lo ha reso un vero idolo del web.
Il video di Andrea Alongi in Tribunale è tornato alla ribalta grazie al passaggio in tv nella storica trasmissione Rai “Un giorno in Pretura“. Il giovane viene chiamato a testimoniare sulla vicenda che vede protagonista, suo malgrado, Emmanuel Bonsu, fermato e picchiato brutalmente dagli uomini della Municipale solo perché passava nei pressi di un giardinetto.
La vicenda risale al 29 settembre 2008: quattro agenti lo accusano di essere il “palo” degli spacciatori, mentre in realtà Bonsu stava solo andando a scuola, dove seguiva un corso serale. Per i fatti di quel pomeriggio otto agenti sono stati processati con l’accusa di percosse aggravate, calunnia, ingiuria, falso ideologico e materiale, violazione dei doveri d’ufficio e sequestro di persona ed è qui che entra in scena il nostro “eroe”.
Alongi era al parchetto quel giorno e ha assistito all’arresto e al trattamento riservato a Bonsu già in stato di fermo. Per questo, viene chiamato in Aula dove racconta quanto visto ma lo fa a suo modo.
Fin dalle prime battute si vede che non ha molta voglia di essere in Tribunale ma soprattutto che non è abituato a una situazione così formale com’è una testimonianza davanti a una corte. “Era 5 euro di fumo, due canne“; “Mi ha detto ‘dammi la roba’ e io gli ho detto che non avevo niente perché la roba è l’eroina, mica il fumo“; “Che poi, la polizia municipale fa le multe“; “Lo hanno chiamato negro di merda e gli facevano ‘uuuuhuhhhu’ della scimmia“; “Che cioè, il palo è una roba da film americani“; “Quel palestinese, tunisino, sì vabbè, il marocchino che vende il fumo“.
Ecco alcune perle di Alongi che viene anche bacchettato dal giudice ma che non cambia atteggiamento, quasi facendosi beffa di quegli agenti che, alla fine, saranno condannati. Oggi il video sta letteralmente spopolando su internet e sui social spuntano pagine e meme dedicati al nuovo “eroe” del web.