Andrea Papi, runner di 26 anni, trovato morto giovedì in un bosco di Val di Sole, è stato aggredito da un orso. A confermarlo è stata l’autopsia, attraverso la quale è stato inoltre stabilito che il giovane era vivo al momento dell’aggressione.
Il 26enne è scomparso mercoledì sera, dopo essere andato a correre nel bosco. Il giorno dopo, il suo corpo è stato trovato in un bosco di Val di Sole. Ora, l’autopsia ha confermato l’aggressione da parte di un orso quando il ragazzo era ancora vivo.
Andrea Papi, runner di 26 anni, è scomparso la sera di mercoledì 5 aprile. Il giovane era uscito durante il pomeriggio per svolgere il suo classico allenamento, dirigendosi verso l’abitato di Caldes.
Quando a ora di cena il 26enne non ha fatto rientro in casa, i parenti hanno immediatamente allertato le forze dell’ordine. Le ricerche sono iniziate in serata, da parte dei carabinieri della compagnia di Cles, in collaborazione con i vigili del fuoco.
Durante la notte di giovedì è stato poi trovato il corpo grazie all’aiuto dei cani molecolari.
Ora l’esame autoptico ha confermato che il giovane è stato ucciso da un orso, mentre era ancora vivo. L’incontro con l’animale, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, è avvenuto durante la sessione di running in corrispondenza di una curva ceca.
Papi ha provato, inutilmente, a difendersi con un bastone.
Ora rimane da indentificare l’animale. Per far ciò sono stati prelevati dei campioni di Dna, i quali saranno esaminati dai laboratori della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige.
Questi permetteranno di identificare l’animale che ha compito l’aggressione.
Un’altra aggressione simile a quella subita da Andrea Papi è avvenuta recentemente nella stessa zona, in Val di Sole. La vittima è Alessandro Cicolini, il quale il 5 marzo scorso venne morso alla testa e ad un braccio da un orso. Fortunatamente però l’uomo è riuscito a sopravvivere.
A tal proposito, il Wwf Italia, dopo aver espresso le sue condoglianze alla famiglia del ragazzo, ha affermato che in Trentino, durante gli ultimi 30 anni, le interazioni aggressive da parte di orsi nei confronti di umani sono state circa 7. Di cui nessuna delle quali aveva cagionato la morte dell’uomo.
Dunque il caso di Andrea Papi è il primo in Italia. Per questo l’associazione ha affermato che dopo l’identificazione dell’animale, vista la gravità dell’episodio, si potrà procedere all’applicazione del protocollo Pacobace, il quale prevede anche “l’eliminazione dell’individuo”.
“Saremmo in questo caso infatti davanti ad un episodio ben diverso da quelli che hanno portato in passato a ordinanze di cattura e abbattimento, a nostro parere spesso immotivate e non proporzionate, da parte della Provincia Autonoma di Trento”.
Ha spiegato l’associazione Wwf Italia.
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