Andrea Pirlo trona ad allenare in Italia. Trovato l’accordo con la Sampdoria per un contratto biennale: ufficialità attesa nelle prossime ore.
Riecco Andrea Pirlo in Italia. Adesso la Sampdoria per la ricostruzione, dopo la retrocessione arrivata quest’anno, dovrà decidere anche il nuovo direttore sportivo. E’ corsa a due tra Baldini e Tognozzi. L’ufficialità per l’annuncio dell’ex allenatore dei turchi Karagümrük, che ha risolto il suo contratto lo scorso maggio. Andrea Radizzani e Matteo Manfredi, i due nuovi proprietari, arriveranno a Genova nella giornata di domani a Corte Lambruschi. Giovedì potrebbe essere il giorno della presentazione, intanto i tifosi hanno accolto con grande entusiasmo la notizia dell’imminente arrivo del nuovo allenatore. Il suo passato in bianconero e gli ingenerosi trattamenti: il maestro riparte dalla Serie B.
Il pubblico della Sampdoria torna a sorridere. Dopo il tragico anno appena conclusosi con la retrocessione con Dejan Stankovic in panchina, che ai blucerchiati non è riuscito a dare assolutamente nulla in termini di gioco, Genova abbraccia Andrea Pirlo. L’ex Juve rimette piede in Italia dopo un anno di Turchia, dove con il Karagümrük ha condotto una discreta stagione arrivando dopo un inverno complicato sul filo della decima stagione, infine in settima posizione.
L’annuncio dell’ufficialità verrà probabilmente dato nella giornata di domani, quando con l’arrivo dei nuovi proprietari a Genova Pirlo potrebbe essere presentato. L’accordo è stato trovato con un contratto biennale.
Inizialmente la nuova proprietà aveva puntato su Fabio Grosso, altro campione del mondo 2006. La trattativa però era saltata definitivamente nella giornata di ieri. Un altro obiettivo era quello di Baroni, in rottura con il Lecce ma anche Farioli rappresentava un altro profilo che interessava alla dirigenza.
Ma con Andrea Pirlo oltre all’accordo economico – scrive la Gazzetta dello Sport – è stato trovato l’accordo tecnico. L’allenatore ex Juve infatti ha fatto sapere di essere in linea con il progetto, che verrà probabilmente cucitogli addosso come un abito su misura. A maggior ragione che il ruolo di ds è ancora da assegnare. Nelle ultime ore si è parlato di un forte interessamento per Mattia Baldini che è in scadenza a giungo. Qualora non dovesse arrivare il figlio di Franco – ex dirigente della Roma – si punterebbe tutto su Matteo Tognozzi. Secondo quanto riferito da Il Giornale però, in questo momento il capo scout si troverebbe in Romania per conto della Juventus.
I punti interrogativi rimangono insomma, ma un’altra rivoluzione dovrà interessare anche e soprattutto la rosa, visto che metà dei calciatori dello scorso anno era arrivati a Genova in prestito e altri hanno il contratto in scadenza.
C’è da rifondare dunque, per riportare subito la Samp nelle competizioni di primo livello che un club storico come quelli blucerchiato merita. L’obiettivo rimane sempre lo stesso, per la società, per il tecnico, per i nuovi dirigenti che arriveranno e per i calciatori: riportare la Doria in Serie A già il prossimo anno.
No, non sarà più “Pirlolandia”. Andrea Pirlo, accolto come il salvatore della patria alla Continassa nel 2020, ha lasciato la vecchia signora con l’amaro in bocca. Soprattutto perché, dopo il suo esonero, la situazione in casa Juve non è certo migliorata negli anni, anzi.
Guardando indietro, quel quarto posto del 2021 e quei due trofei conquistati – Coppa Italia e Supercoppa Italiana – sarebbero valsi oggi applausi e attestati di stima (gli stessi ricevuti quest’anno per Simone Inzaghi che con la sua Inter finalista di Champions League ha ottenuto gli i medesimi risultati, ma è stato portato in trionfo). Invece la sua stagione venne definita un fallimento da società, tifosi e stampa.
Ma come era stato trattato Andrea Pirlo al suo arrivo in bianconero? L’ex numero 21 era stato “promosso” dall’Under 20 per prendere il posto di Maurizio Sarri – lui addirittura scudettato – per il quale fatale era stata l’eliminazione dalla Champions League ai danni del Lione. La Juventus cercava una guida tecnica nuova, un nuovo progetto, che si sarebbe dovuto appoggiare su due fondamenta con i nuovi diktat del calcio moderno alla porta: dominio del gioco e giovani promesse.
Ma il tempo, nonostante i risultati, a Pirlo non fu concesso, la società virò poi sul ritorno di Allegri e i risultati sono sotto gli occhi di tutti dopo due anni completamente disastrosi della gestione del tecnico toscano. La stampa non aveva certo aiutato a togliere pressioni per il debuttante allenatore. Tanti giornali ripresero addirittura le tesi dell’esame di Coverciano, con lo squallido tentativo di rinfacciare ad ogni prestazione opaca della Juventus la “filosofia” e le teorie con le quali Pirlo voleva imporsi: bel gioco e dominio.
Estrapolata dal contesto, la “tesina” divenne un meme. Non solo, arriva anche l’appellativo “Pirlolandia”, che si trasforma velocemente in una ingenerosa boutade giornalistica. Pompato ed elargito a salvatore della patria e innovatore, Pirlo mise in campo non da subito un gioco sfavillante ma alla fine vinse due trofei, uscì contro il Porto dominando e meritando il passaggio (soprattutto al ritorno quando in 11 vs 10 venne beffato da una punizione di Sergio Oliveira), lottò per lo scudetto contro l’Inter di Conte per poi arrendersi dopo lo scontro diretto.
Insomma, la gestione della Juventus degli ultimi anni è stata sicuramente confusionaria e i risultati non sono arrivati. Probabilmente, tra le ultime stagioni però, quella di Pirlo fu una delle più soddisfacenti. Ma adesso il campione del mondo riparte dal basso, dalla Serie B dopo un anno di Turchia, lontano dalla grande scena ma in contesto competitivo seppur a fari spenti – quanto possibile – lontano dalle Tesine e dai sensazionalismi. Un’avventura che potrebbe alimentare il suo percorso di crescita senza troppi riflettori puntati addosso e con la serenità e la calma questa volta di poter lavorare. E nei piani del Maestro c’è sicuramente quello di raggiungere di nuovo le massime competizioni, tra Serie A e Champions League, stavolta da protagonista.
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