Andrea Roncato è tornato a parlare dei problemi di droga vissuti in carriera: ‘Cocaina nel periodo della tv’ ha raccontato l’attore del duo comico Gigi&Andrea, che ha da poco compiuto settant’anni (è nato a Bologna il 7 marzo 1947). A distanza di quattro anni dalle prime confessioni in merito, Andrea Roncato ha rivangato i suoi anni Ottanta: un passato fatto di cocaina, donne ed esagerazioni, nel bene e nel male, che lo hanno portato fino ad oggi. ‘Le donne le amo’ afferma Andrea Roncato oggi. Ma sul discorso della droga torna senza rimpianti.
Già nel 2013 Andrea Roncato aveva parlato di cocaina nel periodo televisivo, e di come la droga avesse condotto alla fine del suo matrimonio con la ex moglie Stefania Orlando. Al Fatto Quotidiano, che lo ha intervistato in merito al suo passato di attore simbolo di un periodo godereccio del cinema italiano, l’attore bolognese ha confessato ulteriori verità sulla cocaina: ‘Ho iniziato nel periodo della televisione, in quegli ambienti era normale, non potevi tirarti indietro’ ha raccontato Andrea Roncato.
L’attore bolognese ha riconosciuto che è stata molto colpa sua: ‘Non ero in grado di estraniarmi, dovevo sentirmi alla pari’ ha raccontato, sottolineando come la cocaina gli desse un senso fasullo di onnipotenza. Oggi Andrea Roncato ci scherza su: ‘Magari mi trovavo a letto con due o più donne e non ero in grado di farci nulla’ ha detto l’attore. Per chiarire il parallelo, Andrea Roncato ha portato come esempio la vicenda di Lapo Elkann beccato con una trans. ‘Io lo capisco’ ha detto Roncato. ‘La libidine è provare a se stesso la capacità di poter andare con una persona non proprio graziosa. È la vera sfida. Si ribaltano i piani’ ha confessato l’attore bolognese di tanti film.
La confessione di Andrea Roncato sulla cocaina è continuata con i ricordi, intrecciati a quelli delle numerose donne che hanno costellato gli anni del suo successo e ascesa professionale, tra le quali ha un posto affettuoso Moana Pozzi. Nonostante le macchinone da ricco che gli servivano ‘solo per rimorchiare’, Andrea Roncato ha ormai la consapevolezza di quello che è stato: ‘Non avevo limiti, alcuna concezione pratica, navigavo a vista, soddisfacevo solo la mia pancia, non guardavo neanche il cartellino con il prezzo’ ha raccontato rivangando il periodo, quello degli anni Ottanta, che lui ha definito anni bestiali: ‘Ci siamo mangiati tutto, molte regole neanche esistevano, e penso alla televisione: bastava citare un prodotto o un marchio e immediatamente arrivavano i milioni in contanti dal marchio nominato’ ha ricordato Andrea Roncato.
Tra i film di Andrea Roncato ce ne sono diversi dei quali non va proprio fiero come ha svelato nell’intervista, sostenendo comunque che per soldi era pronto a tutto, non rifiutava alcuna parte: ‘Non mi costava molta fatica interpretare i ruoli, ero io, la parte era sempre la stessa’ ha raccontato, definendo pessimi e vergognosi film come ‘Rimini Rimini 2’ o il seguito de ‘L’allenatore nel pallone’.
Un pensiero va ai colleghi come Gigi Sammarchi, che gli è stato sempre vicino anche nei momenti peggiori della sua dipendenza, e Paolo Villaggio, da Andrea Roncato definito ‘Un meraviglioso figlio di buona donna’ senza mezzi termini. ‘Lui racconta delle verità condite da fantasia e non è cattivo, ama prendere in giro, si diverte a mandare in crisi gli altri’ ha aggiunto Andrea Roncato. Per quanto riguarda il collega Massimo Boldi, Andrea Roncato è lapidario: ‘Dovrebbe avere più rispetto dei suoi settant’anni’.
Nel concludere il lungo discorso sulla cocaina, Andrea Roncato ha ricordato anche le prime volte in cui ne ha parlato apertamente: ‘Volevo solo lanciare l’allarme per i ragazzi’ ha detto l’attore bolognese, che invece si è ritrovato additato da persone che a loro volta, sostiene Roncato, sono dipendenti. Ciò che l’attore non sopporta è l’ipocrisia: ‘Restano zitti o peggio’ ha detto ‘quando basta guardare meglio la tv per riconoscere la loro dipendenza’, e ha indicato gli indizi che permettono di riconoscere i cocainomani: ‘Sguardo che tende al fisso, le pupille dilatate, sudorazione e ovviamente il tic di tirare su con il naso’ ha chiarito Andrea Roncato. Un’intervista a cuore aperto che, con certezza, continuerà a far discutere per un bel po’.
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